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Zelensky attacca Putin: “vecchio malato” che non ci detterà linea

Milano, 24 ago. (askanews) – “Il vecchio malato della Piazza Rossa che minaccia costantemente di usare il pulsante rosso non ci detterà le linee rosse”: così in un video il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha attaccato pesantemente – senza nominarlo – Vladimir Putin, sottolineando il desiderio di libertà del suo popolo, nel suo discorso in occasione del Giorno dell’Indipendenza del suo Paese. “Non permetteremo che il terreno diventi un’area grigia dove legalmente sventola la bandiera blu e gialla (la bandiera nazionale dell’Ucraina)”, ha detto Zelensky nel suo discorso.

Zelensky ha anche detto che esiste un cluster del programma missilistico ucraino chiamato “Palyanytsia” (Pagnotta, quella che ai tempi dell’Urss era stata standardizzata, cotta in stampi e indicata appunto come pagnotta ucraina con un’etimologia che deriva dal verbo ‘bruciare’, ndr). Il cluster comprende tre prodotti, uno dei quali ha superato il test ed è stato usato oggi sul campo di battaglia. Allo stesso tempo, Zelensky ha annunciato altri missili: “Molto potenti e a lungo raggio”. E intanto il missile drone Palanytsia è “molto più veloce e più potente” dei droni ucraini a lungo raggio. “Le nostre nuove soluzioni armate, compreso il missile Palyanitsa, sono il nostro vero modo di agire mentre alcuni dei nostri partner, sfortunatamente, stanno rallentando le soluzioni”, ha anche detto, secondo RBK-Ukraina.

Sempre oggi in una conferenza stampa dove era anche presente il presidente polacco Andrzej Duda e la primo ministro lituano Ingrid Simonite, il presidente ucraino non ha fatto a meno di esibire un certo compiacimento per i nuovi successi sul campo di battaglia. Duda ha assicurato – con sarcasmo – che chiamerà il collega ucraino Zelensky, per chiedergli di non attaccare i soldati russi in ritirata. Zelenskyj ha risposto sorridendo: “E se fosse occupato? Tu stesso sei presidente, e io sono presidente, può succedere: mi chiami, ma ho da fare…”. Duda allora ha replicato, sostenendo che lo avrebbe chiamato sino a che non avrebbe risposto.

“Finché la Russia attacca l’Ucraina, nella guerra che è iniziata, bisogna tenere presente che chi di spada ferisce, di spada perisce”, ha sottolineato il leader polacco.

All’inizio della conferenza stampa congiunta, il capo dello Stato ucraino ha affermato che 115 soldati ucraini sono tornati a casa. Si tratta di coscritti che erano prigionieri in Russia dal 2022, parte dello scambio odierno alla pari.

Gli ucraini ripagheranno l’aggressore per tutti i suoi orrori, ha avvertito Zelensky. Chi vuole trasformare l’Ucraina in una zona cuscinetto deve stare attento che il proprio Paese non diventi una “federazione cuscinetto”, ha affermato chiaramente rivolgendosi al capo del Cremlino alla luce della controffensiva nella regione di Kursk. Poi ha sottolineato che l’offensiva delle truppe ucraine nella regione russa di Kursk è stato un “attacco preventivo” che ha permesso di evitare l’accerchiamento di parte della regione di Sumy e l’occupazione della città ucraina di Sumy. Lo ha detto durante una conversazione con i giornalisti, riferisce UNIAN. Allo stesso tempo, il capo dello Stato ucraino ha negato che lo scopo dell’attacco fosse “giocare a carte” per i negoziati.

Dal canto suo Simonyte ha sottolineato l’importanza della vittoria dell’Ucraina nella guerra e ha parlato del recente pacchetto di aiuti al Paese, che include 10 sistemi di difesa aerea a corto raggio, 30 missili, equipaggiamenti anti-drone e altre attrezzature, armi e munizioni. Inoltre, la Lituania spera di fornire più di 5.000 droni di propria produzione entro la fine dell’autunno. Oltre alle munizioni e alle armi, entro l’inizio di settembre verranno consegnati anche sistemi antiaerei, missili e attrezzature per la difesa dei droni. La Lituania stanzierà inoltre 35 milioni di euro per l’acquisto di radar e apparecchiature per il rilevamento delle mine, ha assicurato Simonyte. Il valore del nuovo pacchetto militare non è stato reso noto.

Sempre oggi Zelensky ha firmato la controversa legge che mette al bando la Chiesa ortodossa affiliata a Mosca. Ciò emerge dal database giuridico ufficiale dell’Ucraina. Il lungo e controverso divieto è giustificato dal sostegno del Patriarcato di Mosca alla guerra di aggressione russa contro l’Ucraina. Per molto tempo la Chiesa ortodossa ucraina ha dato un tono al complicato panorama ecclesiastico ucraino. È stata membro del Patriarcato di Mosca fino al 2022. Dopo l’inizio della guerra, ha ufficialmente tagliato i legami con il Patriarcato di Mosca e ha condannato la guerra. Tuttavia Kiev l’accusa di giustificare i crimini russi contro il proprio popolo e di continuare a diffondere la propaganda russa. Decine di membri del clero sono stati sospettati di agire come spie o osservatori di artiglieria per la Russia. Si stima che circa tre milioni di credenti siano interessati dal divieto.






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