La Sicilia si conferma prima regione d’Italia per estensione di superficie vitata, con oltre 118mila ettari coltivati a uva da vino, pari al 17,8% del totale nazionale. È quanto emerge dal focus realizzato da Confcooperative-Censis in occasione del Vinitaly 2025.
Una cifra che restituisce l’immagine di un’enorme vigna naturale che, da sola, occupa più spazio agricolo di tutte le altre regioni del Sud, con un vantaggio netto di circa 24mila ettari rispetto al Veneto, secondo in classifica con 94.603 ettari (14,2%). Nonostante il primato dell’Isola in termini di superficie coltivata, è il Veneto a guidare la classifica per produzione, con 10,7 milioni di ettolitri, pari al 22,3% del totale nazionale. La provincia di Treviso detiene il primato produttivo, mentre Cerignola (Foggia) ospita il vigneto più esteso d’Italia.
Tra il 2019 e il 2024 la superficie vitata in Italia è cresciuta complessivamente del 3,4%, segno di un comparto in espansione. La maggior parte dei vigneti italiani si trova in zona collinare (55,5%), seguita dalla pianura (39,2%) e dalle aree montane (5,3%).
A margine dell’evento, Federalberghi Sicilia ha rilanciato l’importanza di integrare il turismo con l’offerta enogastronomica dell’Isola. “È fondamentale far nascere una rete tra albergatori, ristoratori, produttori di vino e il settore della comunicazione” ha dichiarato Rosa Di Stefano, vicepresidente regionale dell’associazione delle imprese alberghiere. “Non possiamo limitarci a offrire ospitalità – ha aggiunto – ma dobbiamo proporre esperienze immersive che raccontino l’anima della Sicilia, portando il visitatore a scoprire i segreti dei nostri vigneti, le storie delle nostre cantine e i sapori autentici della nostra cucina. Il 2025 sarà un anno cruciale: le sfide sono molte, ma le opportunità ancora di più”. Un messaggio chiaro che trova particolare eco anche nella Sicilia orientale, sempre più coinvolta nel turismo esperienziale grazie a percorsi tra vigne, borghi e sapori che uniscono cultura, natura e tradizione.
(Marta Galano)