Milano, 16 nov. (askanews) – Fondazione ICA Milano, in occasione del decimo anniversario del Comitato Fondazioni di cui l’istituzione e parte, ha presentato giovedi 14 novembre 2024 “Shame is a Revolutionary Feeling”, una serata dedicata alle pratiche performative che pone in dialogo le ricerche di cinque giovani artiste e artisti recentemente diplomati all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Attraverso interventi pensati per i corridoi, le scale, le sale espositive e anche il cortile dell’edificio ex industriale di Fondazione ICA Milano, gli artisti dialogano con i visitatori, l’edificio e le opere presentate nell’ambito delle mostre Gumbo di Tomoo Gokita e Picture Window Frame di Stefano Graziani e OFFICE, in corso fino al 30 novembre 2024.
Il progetto, a cura di Chiara Nuzzi e Gabriella Rebello Kolandra, trae il proprio titolo dall’omonimo volume del filosofo Fre de ric Gro s, che interpreta il sentimento della vergogna come una possibile via di uscita dalla paralisi sociale e un’opportunita di trasformazione collettiva.
Accettando questa provocazione, Sabrina Zanolini (2000) si concentra sulla controfigura e sul potenziale sovversivo di determinati ruoli come quello della figura della guardia all’interno di contesti istituzionali; Federica Mariani (2000), attraverso il riferimento ad alcuni “gesti abortivi” prescritti storicamente sotto consiglio medico, reclama l’autodeterminazione del proprio corpo in una performance collettiva “Mor per troppi medici” nella sala al primo piano dedicata alla mostra Gumbo, dove anche Martina Rota (1995) in “Dirty Sweat” si concentra sull’orgasmo femminile come strumento di rivendicazione politica e personale.
Nel cortile della Fondazione Aronne Pleuteri (2001) propone uno sguardo sul concetto di “dromologia”- la scienza della velocita – ispirandosi alle radicali teorie sul concetto di incidente ideate dal filosofo Paul Virilio. E all’esterno dell’edificio a portone chiuso Raffaele Greco (1994) con il collettivo Compagnia Gerunda e la Banda degli Ottoni a Scoppio attua un’esplorazione collettiva delle dinamiche rappresentative di fenomeni legati a specifici luoghi e comunita , “Zona render ad alto rischio”.
Realizzato grazie alla collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera e con le docenti Lucrezia Cippitelli e Cloe Piccoli, il programma si inserisce nell’ambito del ciclo di progetti promossi dal Comitato Fondazioni Arte Contemporanea in occasione del decimo anniversario dalla propria nascita.