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Trump spinge Ue a unità su spese difesa, Kallas promette risorse


Saariselka (Finlandia), 22 dic. (askanews) – Donald Trump non è ancora entrato in carica ma già sta cambiando il clima nell’Unione europea, ad esempio avvicinando i Paesi del Nord cosiddetti “frugali” ai “Pigs” del Sud sulla spesa comune nella difesa. Il tema è stato al centro del primo vertice Nord-Sud che si è tenuto a Saariselka in Lapponia e che ha messo attorno al tavolo la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i premier (tutti conservatori) di Grecia Kyriakos Mitsotakis, Finlandia Petteri Orpo, Svezia Ulf Kristersson e l’Alta rappresentante dell’Ue per la politica estera e la sicurezza Kaja Kallas.

Alla fine sono tutti d’accordo, sintetizza Orpo, sul fatto che “la difesa europea deve essere potenziata”, la questione riguarda i finanziamenti e per la prima volta – è questa la novità – anche i sobri Paesi del Nord non chiudono la porta a possibili iniziative comuni europee: “Dobbiamo esplorare ogni opzione finanziaria”, dice il primo ministro finlandese nella conferenza stampa finale. E Meloni prende atto con soddisfazione che “abbiamo capito che il mondo è cambiato e non possiamo affrontare le sfide se non comprendiamo il punto di vista e le difficoltà degli altri”.

A maggior ragione con l’arrivo di Trump dopo il 20 gennaio. Secondo indiscrezioni raccolte dai media americani nei giorni scorsi, il presidente eletto pretenderebbe, e non è una novità, un maggior contributo alla Nato degli europei, alzando di molto l’asticella: dall’attuale 2% (che pochi raggiungono, e l’Italia non è tra questi) al 5%. Su questo Meloni invita alla cautela: “Secondo me su Trump non dovremmo seguire i rumors. Ho sentito per esempio l’ultima cosa che ha detto sull’Ucraina: ‘Stiamo lavorando per la pace ma non possiamo avere la pace abbandonando l’Ucraina’, che è quasi quello che ho detto io per anni. Aspetterei di capire esattamente quale sia la volontà del nuovo presidente degli Stati Uniti”. E comunque, aggiunge, “io non penso a cosa l’America può fare per noi ma cosa noi possiamo fare per noi stessi. Dobbiamo rafforzare la nostra sicurezza e la difesa e abbiamo bisogno di strumenti”.

I suoi colleghi sono sulla stessa linea. “I Paesi europei sanno che devono rafforzare la loro difesa, non possiamo chiedere agli Usa di essere i maggiori sponsor della difesa europea”, ammette Kristersson. Per Orpo, Trump ha “ragione” nella sostanza, poi “non è questione di quale sia la percentuale ma di sicurezza: dobbiamo lavorare dentro la Nato insieme per trovare il giusto livello di spesa”. Mitsotakis mostra di dar credito all’indiscrezione sul 5% perchè “quello che sappiamo è che il 2% è probabilmente storia e dovrà essere di più” ma servirà un “accordo all’interno della Nato”.

E prima ancora all’interno dell’Ue. “L’anno prossimo – promette Kallas – proporremo idee a livello europeo per una maggiore cooperazione in materia di difesa, maggiori capacità e finanziamenti”.






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