Il percorso e gli obiettivi sembrano ormai tracciati: presentazione alle elezioni Europee di giugno insieme ad altre forze politiche con lo slogan ‘meno Europa, più Italia, più autonomia e più equità’; traguardo dei 100mila iscritti entro fine anno; congresso a gennaio 2026 e conquista della Regione sempre entro il 2026.
Questa è sostanzialmente la road map anticipata da Cateno De Luca a Taormina nel corso dell’apertura dell’assemblea nazionale di Sud chiama Nord. L’ambizione è quella di trasformare ScN da movimento leaderistico a partito di massa, strutturato in ogni regione d’Italia attraverso accordi civici con chiunque condivida il principio federativo e dell’autonomia territoriale, come già avvenuto in diverse parti del Paese.
Delegati provenienti da ogni parte d’Italia e altri in video collegamento – dalla Sardegna alla Valle d’Aosta, dalla Calabria alla Toscana – partecipano alle due giorni di Taormina.
“Oggi siamo qui per dare ufficialmente il via al progetto nazionale. A Roma ci temono, temono il fatto che siamo liberi”, ha detto in apertura la presidente di ScN Laura Castelli. “Altro che paura dell’autonomia differenziata, noi vogliamo il Regno delle Due Sicilie. Noi siamo federalisti e puntiamo ad aggregare nel rispetto dell’autonomia, non vogliamo più uno Stato centralista. Siamo l’unico movimento civico nazionale e dobbiamo diventare un partito di massa, basta con i leaderismi”, ha incalzato Cateno De Luca tra gli applausi dei delegati.
Con riferimento alle Europee di giugno, saranno proprio i tesserati nella giornata conclusiva dell’Assemblea a decidere cosa farà il movimento. E i rumors che arrivano anche da Roma riferiscono di contatti – oltre che con forze civiche di varie regioni Italiane – anche con il movimento ‘Indipendenza’ di Gianni Alemanno, dopo che nelle scorse settimane sembra essere definitivamente naufragato il progetto con Carlo Calenda.
Ogni tesserato di Sud chiama Nord in Assemblea dovrà rispondere a uno di cinque opzione votando nella piattaforma del movimento: “presentarsi da soli con il simbolo Sud chiama Nord; presentare candidati – nel collegio Sicilia/Sardegna – in una lista di partiti nazionali senza il simbolo (come nel 2019); presentare candidati in tutti i collegi in una lista di partiti nazionali che non la pensano come ScN sull’Europa e sull’autonomia differenziata; promuovere un nuovo progetto politico con il simbolo che includa anche altre forze politiche che si oppongono alle attuali politiche nazionali ed europee e che rimettano al centro l’Italia, con il comune denominatore: meno Europa, più Italia, più autonomia e più equità; non partecipare alle elezioni europee”.
“Personalmente credo che oggi unire a noi chi ha delle cose ben chiare da dire all’Europa e che abbia il coraggio e la libertà di poterle dire sia la soluzione – ha sostenuto la presidente Castelli -. La nostra campagna elettorale per le europee sarà basata sul principio della libertà. Lo dico a tutti, anche a chi ha provato a metterci i bastoni tra le ruote. Possiamo scrivere una nuova pagina di storia, ma tutti noi abbiamo la responsabilità di crederci. Tutti noi abbiamo il dovere di rimboccarci le maniche e far crescere sempre di più Sud chiama Nord”.
(Dario Rinaldi)
(Dario Rinaldi)