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sabato, Novembre 23, 2024
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Successo di pubblico per “Temporanea dimora” riproposto con entusiasmo a Messina dal teatro dei Naviganti

Sabato 4 e domenica 5 Marzo ai Magazzini del Sale, il Teatro dei Naviganti è andato in scena con “Temporanea Dimora”, ispirato a “Una specie di Alaska” di H. Pinter, con Orazio Berenato, Chiara Trimarchi e Stefania Pecora, anche nelle vesti di regista. Lo spettacolo ha riscontrato un notevole successo di pubblico, coinvolto dall’interpretazione magistrale dei tre attori in sintonia perfetta nella narrazione intensa e piena di carica emotiva, comunicata in modo efficace, senza cedimenti di ritmo fino alla fine. La storia del risveglio della protagonista Deborah, dopo 29 anni di sonno profondo senza interruzione, rappresenta la triste realtà di una malattia epidemica, sorta in Europa e poi diffusasi nel mondo intero, con sintomi particolari di delirio, deformazioni psichiche, trance, coma, insonnia, ipercinesia. Proprio da qui emerge il riferimento alla Temporanea dimora, da considerare come un breve transito degli uomini sulla terra, che non si vogliono rendere conto del senso della vita, che hanno timore e provano stanchezza per affrontare il qui ed ora angosciante e deprimente, rifugiandosi in un altro luogo indefinito, incosciente e sognante. Proprio questa condizione esistenziale viene colta dalla sensibilità artistica di una performance teatrale che ha evidenziato l’unità e l’armonia di tempi, luoghi, ritmi e modi. E’ stato, di conseguenza, messo in atto dagli attori un movimento creativo ispirato ed incisivo che ha stupito gli spettatori e suscitato interesse ed apprezzamenti di rilievo per le scelte scenografiche effettuate, le modalità di espressione dei corpi, la gestualità essenziale, i monologhi chiari, significativi e dialoganti. Nell’insieme l’opera, così trattata, in forma cooperativa da magnifici personaggi-interpreti, ha potuto lasciare un segno di riconoscenza all’umanità che attende un risveglio effettivo di coscienza che sappia costruire e guardare ad una comunità educante in grado di gratificare, amare e liberare, rinnovata e risanata, come avviene attraverso il teatro impegnato di ricerca, di studio e di sapienza.

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