Lo aveva annunciato nelle sue dirette social, ed ecco arrivato il sondaggio sul partito di Cateno De Luca ‘Sud chiama Nord’ in vista delle Europee e che ha valutato varie ipotesi di alleanze elettorali.
Come riporta l’Adnkronos, citando fonti parlamentari, “gira nelle chat dei deputati meridionali dem un sondaggio Swg che vedrebbe il Partito democratico al 24,2% nel collegio Isole (Sicilia e Sardegna), siglando un accordo politico – quindi usando solo il simbolo del Pd – con Sud chiama Nord”.
Il Pd – secondo quanto emergerebbe dal sondaggio – nel collegio Isole, ad oggi è dato al 15%, mentre ScN al 6,4%. Insieme i due partiti totalizzerebbero il 24,2%, facendo il 2,8% in più della somma dei due partiti.
Anche nel collegio Sud – come riferisce sempre l’Adnkronos – l’intesa con ScN proietterebbe il Pd ben sopra il 20%. Il partito di Elly Schlein dato al 17,9, insieme al partito di De Luca dato all’1,4, arriverebbe al 20,8, ottenendo l’1,5% in più rispetto alla somma. In entrambi i casi, sia nel collegio Isole che nel collegio Sud, andrebbero ad attrarre voti principalmente dal Movimento 5 Stelle.
Ma il Pd siciliano aveva già chiuso la porta a De Luca.
C’è da dire, allo stesso tempo, che appena due giorni fa il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo (nella foto) aveva chiuso la porta sul ventilato apparentamento con Cateno De Luca alle prossime Europee: «La linea del Pd nazionale e regionale — aveva detto a Repubblica Palermo – è quella di non ospitare candidati di altri partiti nelle proprie liste. Vale per Sud chiama Nord, ma anche per altre proposte». Barbagallo, comunque, aveva lasciato più che uno spiraglio in vista delle Regionali.
La notizia della chiusura del Pd in vista delle Europee è stata commentata questa mattina in diretta sui social proprio dal leader di ScN il quale, tenuto conto che anche il progetto con Calenda sembra in alto mare, non ha escluso la corsa identitaria e in solitaria per l’appuntamento elettorale di giugno.
Chissà se questi sondaggi non rimescoleranno di nuovo i piani delle forze politiche.