La sfida è molto complicata, raggiungere il quorum del 4% su scala nazionale per far scattare un seggio al Parlamento europeo. Cateno De Luca, a capo della lista Libertà, gioca le carte della fiducia e dell’ottimismo e sembra puntare tutte le sue fiches sul consenso dei siciliani in vista delle imminenti elezioni Europee: “la Sicilia – ha detto – giocherà un ruolo importante, qui puntiamo a sfondare la soglia del 20%. Un risultato che concorrerà al raggiungimento della soglia del 4% a livello nazionale”.
Il traguardo però, stando agli ultimi sondaggi nazionali, ancora non sembra essere alla portata d mano. Secondo le ultime rilevazioni dell’istituto demoscopico Noto sondaggi per Porta a Porta, la lista Cateno De Luca Libertà (Sud Chiama Nord – Italexit – Pensionati) è al 3%. Per Pagnoncelli sul Corriere della Sera addirittura al 2%. Percentuali che, se confermate nelle urne, ovviamente sarebbero insufficiente per ottenere il pass per Bruxelles. Posto al quale ambisce la presidente di ScN ed ex viceministra Laura Castelli.
A guidare l’elenco dei partiti è sempre Fratelli d’Italia, dato da Noto al 28%, seguito dal Pd al 20,5%. Tra gli altri partiti la Lega si collocherebbe al 9%, Forza Italia – Noi Moderati al 9%, Verdi-Sinistra al 4%, Stati uniti d’Europa (Più Europa – Italia Viva) al 4%, M5S al 15%, Azione al 4%.
“Dalla Sicilia ci aspettiamo un risultato eclatante. La partita importante – ha ribadito De Luca, in tour elettorale con il suo camper per precauzione dopo i giorni di ricovero in ospedale – per noi si gioca infatti soprattutto in Sicilia. Il voto dell’8 e 9 giugno rappresenta un referendum perché questa competizione ha una rilevanza politica fondamentale per definire i prossimi assetti”.
Dario Rinaldi