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mercoledì, Marzo 12, 2025
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Sicilia, sulle norme mancia della manovra regionale si abbatte la scure del Mef: congelati 50 milioni di euro. Ecco cosa si rischia

La manovra di stabilità della Regione Siciliana finisce sotto la lente d’ingrandimento del Ministero dell’Economia. Il Mef ha inviato una serie di osservazioni alla Regione, esprimendo dubbi su circa 50 milioni di euro di contributi stanziati nell’ultima legge di bilancio approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana a fine 2024. In attesa di chiarimenti, questi fondi restano “congelati”.

Il nodo principale riguarda 22 articoli della manovra che destinano risorse a una serie di soggetti pubblici e privati, tra cui enti locali, fondazioni, istituti scolastici, basiliche e parrocchie, senza indicare i criteri di assegnazione né prevedere procedure a evidenza pubblica.

Secondo il Mef, queste “norme mancia”, che individuano direttamente i beneficiari e gli importi assegnati, mancano di trasparenza e potrebbero violare i principi di eguaglianza e imparzialità sanciti dall’articolo 3 della Costituzione. Il Ministero richiama la sentenza n.137 del 2009 della Corte Costituzionale, che stabilisce che l’assenza di criteri chiari e oggettivi nella distribuzione di fondi pubblici è incostituzionale.

Inoltre, viene sottolineato che le leggi a contenuto provvedimentale devono rispettare il principio di ragionevolezza, per evitare che diventino un mezzo per aggirare le norme di equità nella gestione delle risorse pubbliche.

Alla luce di queste criticità, il Ministero ha trasmesso la questione al Dipartimento per gli Affari Regionali, che dovrà valutare se impugnare le norme davanti alla Corte Costituzionale. La decisione dovrà essere presa entro il 1° aprile, termine ultimo per un’eventuale impugnativa, considerando che la legge di stabilità regionale è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana il 30 gennaio 2025.

Se la Corte Costituzionale dovesse accogliere il ricorso, la Regione potrebbe essere costretta a modificare la legge di bilancio e ridefinire i criteri di assegnazione dei contributi, con il rischio di ritardi o tagli nei finanziamenti previsti.

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