Presentato il rapporto “Mare Monstrum” di Legambiente, che analizza i dati delle forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto sulle illegalità ambientali legate al mare. In tutta Italia nel 2022 sono state contestate 13.229 infrazioni lungo le coste, con una media di 1,8 violazioni per chilometro di litorale. Gli illeciti amministrativi sono cresciuti del 24,2% rispetto al 2021, mentre le sanzioni sono aumentate del 47,7%.
La Sicilia è una tra le regioni più colpite. Nel 2022 sono stati registrati 336 reati, facendo posizionare l’isola al quinto posto nella classifica nazionale, dietro a Campania, Puglia, Lazio e Calabria. Il problema chiama in causa l’abusivismo edilizio, l’inquinamento marino, la cattiva gestione dei rifiuti e la pesca illegale quali principali minacce al patrimonio costiero siciliano.
Molte aree costiere siciliane non dispongono ancora di impianti di depurazione adeguati, causando sversamenti illegali che compromettono la qualità dell’acqua e dell’ecosistema marino. Anche la gestione dei rifiuti rappresenta un’emergenza, come emerge dal report, con numerose segnalazioni di scarichi abusivi e discariche a cielo aperto lungo le spiagge.
Nel Mezzogiorno, e in particolare “nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa” (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia), le illegalità legate al mare rappresentano oltre il 52% dei reati ambientali italiani. Ciò dimostra, viene evidenziato nel rapporto di Legambiente, come il controllo del territorio da parte della criminalità organizzata incida negativamente anche sulla tutela delle risorse naturali.
Per contrastare questa emergenza, l’associazione ha avanzato cinque proposte per migliorare la situazione: potenziare la rete fognaria e i depuratori, adeguandoli agli standard europei; valorizzare le acque reflue depurate, riutilizzandole in settori strategici come l’agricoltura; rafforzare i controlli ambientali, rendendo più efficiente l’azione delle Agenzie regionali e delle forze dell’ordine; regolamentare lo scarico in mare dei rifiuti liquidi, come le acque nere e grigie; promuovere politiche di prevenzione e riciclo, per ridurre la produzione di rifiuti e proteggere le coste.
Anche quest’anno Legambiente porterà avanti le campagne Goletta Verde e Goletta dei Laghi, per monitorare lo stato di salute delle acque marine e lacustri. L’iniziativa, che partirà a fine giugno, toccherà diverse località della Sicilia, con analisi della qualità dell’acqua e segnalazioni di eventuali criticità ambientali.
Secondo Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, “la salute dei nostri mari non può più attendere. Lo dicono i dati di ‘Mare Monstrum’ e dei monitoraggi annuali delle nostre Golette, ma anche le quattro procedure d’infrazione dell’Ue attive nei confronti dell’Italia in tema di collettamento, fognatura e depurazione che sono costate già 142 milioni di euro”. Fermare “subito gli scarichi illegali e utilizzare al meglio i fondi del Pnrr per costruire nuovi depuratori e implementare quelli esistenti, in favore di riuso delle acque e recupero dei fanghi, e completare la rete fognaria devono essere le priorità per il Governo” ha concluso.
(Marta Galano)