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Sicilia ai minimi in assistenza domiciliare integrata, quali soluzioni?

L’assistenza domiciliare integrata in Sicilia è al di sotto della soglia minima nazionale. Gli ultimi dati resi noti dal Ministero della Salute parlano chiaro. Si tratta di una attività cruciale per garantire una qualità di vita dignitosa alle persone che necessitano di cure continuative ma che preferiscono, o sono costrette, a restare a casa.

In Italia è un aspetto da potenziare e, numeri alla mano, lo è quindi ancora di più in Sicilia. Ci sono fondi del Pnrr destinati ad esso e, nel frattempo, è stata approvata anche la Legge 33/23 e il decreto attuativo della riforma sugli anziani.
A questo gap da un anno prova a rispondere Adi24: unendo l’esperienza di due società consortili, ossia Adi scarl (operativa a Palermo, Trapani, Agrigento e Caltanissetta) e Adi Sicilia2 (operativa a Messina e a Catania), offre cure domiciliari integrate in convenzione con le Aziende sanitarie provinciali della Sicilia. Quasi diecimila i pazienti presi in carico in tutta la regione. Il servizio, frutto dell’esperienza nel campo dell’assistenza al domicilio di Samot e Samo, è rivolto sia a persone affette da patologie croniche sia a persone con disabilità temporanea.
Dopo la valutazione e l’attivazione della presa in carico da parte dell’Asp, è un operatore stesso dell’Adi24, qualora fosse la realtà scelta, a recarsi a casa del paziente che necessita di attivare il servizio. Il personale di Adi24 è costituito da infermieri, fisioterapisti, medici specialisti, logopedisti, operatori socio-sanitari e dietisti. Palermo, Agrigento e Trapani sono state le prime province: i servizi sono stati attivati ad agosto del 2023. Ben 3900 i pazienti presi in cura a Palermo, 2500 ad Agrigento e 1317 a Trapani. A novembre del 2023 sono partiti i servizi a Caltanissetta e ad oggi sono stati assistiti 775 pazienti, mentre quest’anno si sono unite Messina a gennaio e Catania a febbraio, registrando rispettivamente 860 e 446 pazienti.

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