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lunedì, Aprile 21, 2025
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Sempre meno studenti siciliani: in dieci anni quasi 95mila alunni in meno

Il calo demografico colpisce anche le scuole siciliane. Negli ultimi dieci anni il numero degli studenti nell’isola è diminuito di quasi 95mila unità. Secondo il report dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia nel 2013-2014 gli alunni erano 773.425, mentre oggi sono 678.482. Solo rispetto allo scorso anno scolastico si registra un calo di 12.151 iscritti.

L’emorragia di studenti ha portato alla riduzione delle istituzioni scolastiche, passate dalle 889 del 2013-2014 alle attuali 812, con un taglio di 77 scuole in dieci anni. Nel complesso, il sistema siciliano oggi conta 35.769 classi e 5.808 plessi . Anche il personale docente e amministrativo risente di questo calo: si contano 63.249 docenti su posti comuni e 25.425 su posti di sostegno, oltre a 22.235 unità di personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) e 155 educatori.

La Sicilia non è un caso isolato. Il calo degli studenti è il riflesso di una crisi demografica che colpisce l’intero Paese. Nel 2022, secondo gli ultimi dati Istat pubblicati nei giorni scorsi, l’Italia ha registrato il numero più basso di nascite dall’Unità nazionale: solo 393mila nuovi nati, per la prima volta sotto la soglia dei 400mila. A fronte di 713mila decessi, il saldo naturale è pesantemente negativo, con 320mila morti in più rispetto alle nascite.

Il fenomeno è aggravato dall’invecchiamento della popolazione e dalla bassa fecondità: in media, una donna italiana ha 1,24 figli, un valore ben lontano dal livello di sostituzione della popolazione (2,1 figli per donna). Anche i movimenti migratori interni penalizzano il Sud, con sempre più giovani che lasciano il Mezzogiorno per trasferirsi al Nord in cerca di opportunità lavorative.

Pur rimanendo tra le regioni con il tasso di fecondità più alto d’Italia (1,35 figli per donna, seconda solo al Trentino-Alto Adige), la Sicilia sta vivendo un progressivo spopolamento. Le cause sono molteplici: crisi economica, difficoltà nel trovare lavoro e servizi spesso carenti, fattori che spingono molti giovani a emigrare, soprattutto verso il Centro-Nord o all’estero.

Una situazione che incide inevitabilmente anche sulla diminuzione della popolazione scolastica, con intere aree dell’isola che vedono chiudere o accorpare scuole per mancanza di iscritti. Il fenomeno è particolarmente evidente nei piccoli centri dell’entroterra, dove il calo demografico si fa sentire con maggiore intensità.

Il calo degli studenti pone interrogativi sul futuro del sistema scolastico siciliano e sull’organizzazione del territorio. Meno alunni significano meno scuole, meno docenti e un’offerta formativa potenzialmente più ridotta, soprattutto nelle aree interne. Allo stesso tempo, l’invecchiamento della popolazione potrebbe portare a una riorganizzazione dei servizi.

(Marta Galano)

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