Sud chiama Nord si prepara alla tanto annunciata svolta organizzativa e politica. Il movimento fondato da Cateno De Luca avvia una riorganizzazione interna con nuove regole per la militanza e punta a superare l’isolamento politico, aprendo alle alleanze. Con la svolta verso il centrodestra.
Una delle novità annunciate dalla presidente Laura Castelli è il sistema di “militanza a punti”, un meccanismo che premia l’attivismo dei tesserati. “Ogni volta che un tesserato porta avanti un tema, un’iniziativa, un progetto, lui stesso cresce all’interno del partito” ha spiegato.
L’idea è quella di incentivare la partecipazione e la formazione politica, creando una classe dirigente dal basso.
Il coordinatore regionale Danilo Lo Giudice, nonché sindaco di S.Teresa, ha tracciato la nuova rotta del movimento: non più un partito legato solo alla figura del suo fondatore, ma una realtà politica in grado di strutturarsi autonomamente e creare alleanze.
“Sud chiama Nord – ha spiegato – deve andare oltre Cateno De Luca e l’assemblea costituente sarà il punto di partenza di un nuovo corso”. E ancora: “Non siamo più disposti ad andare da soli” ha dichiarato Lo Giudice, sottolineando la necessità di un confronto con altre forze politiche. Questa apertura segna la conferma di un cambio di strategia per ScN, che in passato si è spesso presentato come forza anti-sistema e alternativa a tutti.
L’appuntamento chiave sarà l’assemblea costituente dell’8 febbraio, intitolata “La Sicilia che vorrei”. Qui verranno definiti gli obiettivi del movimento e il ruolo che De Luca avrà in questa nuova fase politica.
Laura Castelli ha infine ribadito che “ScN vuole essere protagonista del cambiamento in Sicilia e in Italia, senza più precludersi il dialogo con nessuno”. Resta da vedere come questa nuova strategia verrà accolta dall’elettorato e dagli altri partiti.
ScN, Lo Giudice guida la nuova fase: “militanza a punti” e “andare oltre De Luca”
