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giovedì, Novembre 21, 2024
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Scandalo parentopoli al concorsone del Corpo forestale in Sicilia?

Il capo dei forestali in Sicilia scelse i commissari al concorso: il figlio primo in graduatoria. Giallo sulla divulgazione della lista con i candidati


Si tinge di giallo, col rischio di sconfinare in un vero e proprio scandalo parentopoli, il concorsone della Regione per assumere 46 agenti forestali in Sicilia a cui hanno partecipato nei giorni scorsi alla prima prova 20mila candidati tra Catania e Siracusa.

Prima il pasticcio (colposo o doloso?) sulla divulgazione della bozza (?) della graduatoria della prova scritta che girava sulle chat whatsapp di diverse persone prima ancora di diventare pubblica, a seguire l’imbarazzo e le polemiche perché al primo posto di questa graduatoria è risultato Alessio Salerno, figlio proprio dell’ex capo del Corpo forestale regionale Giovanni Salerno.

Non solo. Come scrive oggi Repubblica nell’edizione di Palermo, potrebbe esserci “un potenziale conflitto d’interessi: a indicare i nomi della commissione esaminatrice al dipartimento Funzione pubblica è stato proprio Salerno prima di andare in pensione, piazzando come presidente un suo fedelissimo, Salvatore Di Salvo”. Inoltre sembra spuntare “anche un altro candidato con parentele eccellenti” ovvero – continua il quotidiano – “il nipote di Felice Bruscia, ex assessore comunale della giunta Cammarata a Palermo e referente esperto per l’ufficio di gabinetto dell’ex assessore regionale al Territorio Toto Cordaro. Bruscia jr ha ottenuto un punteggio di 26,90 ed è quindicesimo in graduatoria”.

A gestire le prove scritte per i ventimila partecipanti è stato il Formez, con il quale l’assessorato alla Funzione pubblica ha firmato una convenzione. “La graduatoria con i punteggi – secondo la ricostruzione di Repubblica – è stata trasmessa con posta certificata sia ai componenti della commissione, che dovranno integrarla con la valutazione dei titoli, sia al Corpo forestale. Un ‘errore’ del Formez, sostiene una fonte interna. Su quella lista non c’era alcun riferimento al fatto che si trattasse di un documento riservato, sebbene contenesse dati sensibili dei candidati. Il funzionario si è limitata a protocollarla, come per tutti i documenti in arrivo via pec. Dopo la nota dell’assessora l’atto è stato cancellato dal sistema informatico. Troppo tardi: la lista dello scandalo da giorni rimbalza di smartphone in smartphone”.

Intervistata dal Tgr Sicilia il giorno della prova scritta a Catania, alla domanda cosa occorresse per superare un concorso del genere, una delle candidate rispose: “Molta fortuna”. E forse non basterebbe neppure quella.

Nel frattempo interviene la politica. L’assessora regionale siciliana al Territorio e all’ambiente, Elena Pagana, ha reso noto di aver inviato “una nota al dirigente generale del Corpo forestale e dato disposizione di verificare immediatamente come si è arrivati alla divulgazione e accertare eventuali responsabilità, a tutti i livelli, considerata anche la massima riservatezza dell’elenco che contiene dati personali dei partecipanti. Ho inoltre chiesto, una volta chiarite le circostanze della pubblicazione, di prendere adeguati provvedimenti segnalando, se necessario, eventuali responsabilità all’Autorità giudiziaria. Qualora emergessero irregolarità – ha concluso – il governo regionale assumerà ogni iniziativa a tutela di tutti i partecipanti”.

Il M5S intanto ha chiesto “un’audizione urgentissima in quarta commissione dell’Ars alla presenza dell’assessore all’Ambiente e dei dirigenti del Corpo forestale. ‘E’ inaccettabile – dicono i due esponenti Cinquestelle – che la graduatoria, sempre che sia vera, ancor prima che fosse pubblicata girasse nelle chat whatsapp di diverse persone. Qualcuno ci dovrà spiegare come questa cosa, gravissima, che getta una grossa ombra sul concorso, sia potuta accadere”.

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