Le case abusive al mare costruite in Sicilia, prima del 1985 ed entro i 150 metri dalla battigia, saranno sanate. E’ questa la norma principale (e più contestata) prevista dal disegno di legge in materia di urbanistica ed edilizia approvato oggi in commissione Ambiente dell’Assemblea regionale. Il ddl dovrà poi ottenere il via libera definitivo dall’Aula.
Non c’è un dato ufficiale sulle case che rientrerebbero nel condono, si parla di 200-250 mila immobili realizzati tra il 1976 e il 1984 in tutto il territorio siciliano.
Hanno votato contro i gruppi di opposizione. “L’ennesimo e intollerabile sfregio all’ambiente targato centrodestra, il vergognoso regalo del governo Schifani agli speculatori in vista delle prossime tornate elettorali”. É questo il commento di M5S, Pd e Sud chiama Nord. “Definire vergognoso questo ddl che stravolge la legge urbanistica siciliana del 2020 – dicono i deputati della commissione di M5S, Pd e Sud chiama Nord – è un eufemismo. Siamo di fronte a norme che fanno carta straccia della strategia europea che punta all’azzeramento del consumo di suolo entro il 2050 e che pagheranno a caro prezzo le future generazioni. Parecchie norme, tra l’altro, sono a rischio impugnativa, prima fra tutte quella sulla sanatoria nei 150 metri che è uno specchietto per le allodole in vista delle elezioni, una norma acchiappavoti con cui si prendono in giro i cittadini”.