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Salute, curare le malattie croniche partendo dalle città

Roma, 25 set. (askanews) – Evidenziare il rapporto tra il vivere in citt e le patologie croniche con l’obiettivo di promuovere iniziative per salvaguardare la salute delle persone. Questo il centro del progetto “Cities Changing Diabetes”, una iniziativa nata 10 anni fa dall’accordo tra l’azienda farmaceutica Novo Nordisk, l’Universit College of London e lo Steno Center di Copenaghen.

Perch la citt comporta lavori sedentari, scarsa attivit fisica e alimentazione non corretta. Tutti fattori che hanno un impatto sul rischio di sviluppare malattie croniche come diabete e obesit. Come si risolve?

Il professor Andrea Lenzi, presidente di Health City Institute e del Comitato nazionale per la biosicurezza, dice: “La vita d’uscita che si pu proporre ed immaginare in collaborazione con le amministrazioni locali. Perch bisogna pensare localmente ed agire globalmente od agire localmente e pensare globalmente per raggiungere uno scopo che quello di rendere il cittadino il punto centrale della prevenzione, non solo della terapia o dargli gli ospedali migliori, ma soprattutto fare prevenzione. Ed il diabete e l’obesit, che sono le due grandi pandemie del secolo, tra le malattie non trasmissibili, sono sicuramente le prime da affrontare”.

La proposta quella di una visione olistica della salute, per dare priorit alla prevenzione e all’equit sanitaria nelle citt.

Il deputato Roberto Pella, presidente facente funzione dell’Anci, aggiunge: “Bisogna investire nella prevenzione. Sensibilizzare, far comprendere, quanto sono importanti gli stili di vita. Quanto importante l’alimentazione, fare attivit fisica. Per tutto questo dobbiamo impegnarci per primi noi amministratori locali, per rendere le citt polifunzionali, con palestre a cielo aperto, con la possibilit di poter camminare ed andare in bicicletta, vivere quella che la dimensione della citt stessa”.

Dal suo lancio nel 2014 con cinque citt partner, le dimensioni e la portata della rete cresciuta fino a raggiungere a livello globale oltre 200 partner in 46 citt e in 24 Paesi, con una popolazione complessiva di quasi 250 milioni di abitanti coinvolti.

Ana Ines Chiesa, direttore communication & sustainability di Novo Nordisk, spiega: “In questo decennio siamo riusciti a raccogliere una quantit significativa di informazioni che identificano le aree di intervento in ogni citt. Attraverso dei concreti piani di azione possiamo ripensare servizi sanitari pi sostenibili e con un focus maggiore nella popolazione pi vulnerabile. Quale la parte pi importante di questa iniziativa, prevenire malattie croniche come il diabete, l’obesit e le malattie cardio vascolari”.

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