S.Teresa di Riva – Se ne parlerà ancora per molto sulla morte del giovane 29enne Andrea Finocchio; se ne parlerà perché la sua tragica fine ha commosso tutta la Sicilia; se ne parlerà perché era un giovane goliardico, simpatico e divertente, stimato ed apprezzata da tutti. E poi morire a 29 anni, sicuramente lascerà un segno indelebile in quanti hanno avuto la gioia di conoscerlo e amarlo. Ma se ne parlerà anche perché il suo compagno di guida è risultato positivo ai test effettuati dai carabinieri, e cioè in evidente stato di ebbrezza alcolica e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. E non solo: in un tratto di strada dove era consentito marciare a cinquanta chilometri orari, la Toyota Yaris su cui viaggiavano andava certamente a velocità sostenuta, se nell’impatto ha devastato il muretto di cinta di alcune abitazioni, fino a sfondare un cancello per arrestarsi all’interno di una villetta. I militari sono impegnati a cercare la ragione di questo incidente, ad accertare la dinamica, i risvolti. Ed è giusto che sia così. Però resta il fatto di una morte assurda, dovuta forse ad un destino crudele o ad un errore umano.