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Santa Teresa di Riva
sabato, Novembre 23, 2024
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S. Teresa di Riva, la Soprintendenza ordina la demolizione della cappella dedicata a Padre Pio

La Soprintendenza per i Beni culturali e Ambientali di Messina ha emesso un’ordinanza di demolizione della cappella dedicata a Padre Pio, perché costruita abusivamente. Sembra una disputa come quelle raccontate da Giovanni Guareschi nel suo “Don Camillo”, ma purtroppo non stiamo leggendo un racconto, è realtà. Le nome edilizie sono impalcabili anche quando si tratta di opere realizzate per la devozione religiosa o per aver ricevuto una grazia divina. Il piccolo manufatto, ben rifinito e appoggiato su un basamento di cemento, sorge a Santa Teresa di Riva, a pochi metri dal letto del Torrente Savoca e probabilmente dà fastidio a qualcuno. La cappella fu costruita nel 2003 e oggetto di condono edilizio, beneficiando della sanatoria prevista dalla legge 326/’03.  Dopo venti anni la Soprintendenza ordina la demolizione in quanto rientrerebbe nella tipologia di abuso 1.  L’organo provinciale della Città dello Stretto, dopo aver esaminati gli elaborati trasmessi, ritiene che l’opera omaggiata al Santo di Pietrelcina, deprezza l’area sottoposta a vincolo paesaggistico, in virtù della circolare nr. 2 dei Beni Culturali – Servizio Tutela e li rigetta. Così nell’elenco degli abusi edilizi è comparso un provvedimento (con data 11.04.2023), drastico e inusuale, perché riguarda una costruzione sacra. E dire che in tutto il mondo sono migliaia i piccoli luoghi di culto realizzati dai fedeli, tanti senza nessuna autorizzazione. La cappella di Santa Teresa di Riva, dopo vent’anni, costruita nella proprietà del devoto S.M., si legge nell’ordinanza in cui è stata formalizzata la demolizione, reca un grave danno in area di interesse paesaggistico. La scena è nell’insieme particolare e salta all’occhio, visto che è in un’area abbandonata e piena di erbacce. Tanti che passano da quel luogo, lontano da ogni rumore, si fermano per rivolgere una preghiera o un semplice saluto a Padre Pio. Un’ordinanza che ha indignato tanti. In ogni caso l’opera, regolarmente accatasta e in regola con i pagamenti IMU, dovrà essere demolita e lo stato dei luoghi ripristinato.

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