Da piccolo ha sognato di giocare in un campo in erbetta e quando c’è riuscito è stato una frana. Anche lui lo ha riconosciuto “a 12 anni però ho capito che giocare al pallone non era mestiere mio”. Stiamo parlando del sindaco di S.Teresa di Riva, Danilo Lo Giudice, personaggio molto stimato per la sua travolgente escalation nella sfera politica: da consigliere a vice sindaco e poi da sindaco e parlamentare della Regione Sicilia. Dal nulla, personaggio di spicco in meno di quindici anni. Se avesse fatto il calciatore sicuramente non avrebbe raggiunto questa notorietà, perché non c’era passione in lui ed anche perché non ha avuto un bravo allenatore. E si è messo in politica, dove ha avuto un estroso maestro che lo guidato fino a farlo assurgere a onorevole. Abbiamo visto giocare Danilo Lo Giudice la scorsa settimana allo stadio Bucalo di S.Teresa nel corso di un incontro “un gol per la vita” tra la “nazionale italiana donatori” e “Amici del cuore”. Non c’era scioltezza nel gioco orchestrato dal sindaco, spesso arrivava in ritardo e i suoi cross erano spenti. Finita la partita si è messo a dialogare con calciatori e dirigenti, e qui si è vista subito la sua sveltezza nel linguaggio e la padronanza nei vari colloqui. Da piccolo ognuno di noi sceglie la via da seguire, ma non sempre è fortunato. Danilo Lo Giudice ha attaccato le scarpette al chiodo e diligentemente si è dato alla politica: mai passaggio così è stato fortunato.