Roccalumera – Un solo dipendente all’ufficio anagrafe. La minoranza chiama in causa il sindaco

Roccalumera – I consiglieri del gruppo di minoranza, con in testa Tiziana Maggio, hanno presentato una mozione, indirizzata al sindaco onorevole Giuseppe Lombardo e al presidente del consiglio, inerente la carenza di personale all’ufficio anagrafe. Un solo dipendente in ufficio per soddisfare le esigenze di quattromila cittadini. In effetti da quando Giuseppe Lombardo ha conquistato il palazzo municipale, c’è stata una certa rivoluzione negli uffici, sia per qualche spostamento di rinnovamento, sia anche perché tanti dipendenti sono andati in pensione, creando carenze. Specialmente all’ufficio anagrafe, dove una sola persona deve assolvere le tante richieste dei cittadini. Sulla scorta di questa insufficienza di impiegati, i quattro consiglieri di minoranza hanno fatto rilevare che. “il personale dell’ufficio anagrafe ha sempre svolto il proprio compito con spirito di servizio ed abnegazione così come tutti gli impiegati del Comune di Roccalumera ma per come a noi noto, da parecchio tempo vi è un solo dipendente che non può riuscire a gestire la mole di lavoro di un paese come il nostro, nonostante l’impegno profuso”; e poi “considerato che il problema è conosciuto dall’amministrazione già al momento dell’ insediamento e che l’unico dipendente rimasto alla guida dell’Ufficio è prossimo al pensionamento, si rende necessario agire tempestivamente al fine evitare ulteriori disagi alla cittadinanza”; infine: “rilevato che numerosi cittadini lamentano la mancanza di dipendenti che possano garantire un adeguato servizio (anche se qualcuno è in ferie o purtroppo in malattia) e hanno chiesto a noi consiglieri di opposizione adeguate informazioni in merito, ciò anche nella giornata del 25 luglio 2024, perchè l’Ufficio sopra cennato risultava chiuso senza alcuna comunicazione che ne giustificasse il motivo”. La mozione conclude, impegnando il sindaco e la giunta: “Ad affrontare e risolvere la esposta problematica nel minor tempo possibile e nell’interesse maggiore della comunità, al fine di poter assicurare ai cittadini la possibilità di recarsi nel palazzo comunale ed avere delle risposte concrete alle loro richieste senza dover comportare ulteriori accessi alla casa comunale”.