Da giorno 1 luglio entrerà in vigore la “Riforma dello Sport” (d.lgs. 36/21) che costringerà le Associazioni Sportive Dilettantistiche a modificare il proprio statuto. A dire il vero ancora questo non è chiaro in quanto il decreto potrebbe essere modificato, o almeno così sembra ma comunque tutte le società sportive restano alla finestra perché il mancato adeguamento statutario vorrebbe dire la decadenza di tutti i diritti. Statuti che dovranno prevedere espressamente che le attività sportive vengano svolte in via principale o prevalente. Inoltre, dovranno prevedere l’esercizio di attività secondarie. Il mancato adeguamento farà come detto sopra perdere la qualifica di società sportive, con la conseguente decadenza da tutte le agevolazioni fiscali. Ci saranno nuove figure professionali presenti dopo la riforma. I volontari ed i lavoratori sportivi. Saranno toccati temi come salute e sicurezza. Riguardo all’area fiscale, per le società dilettantistiche l’imposizione fiscale sarà applicata solo sulla parte eccedente 15mila euro annui, mentre prima era di 10 mila, sotto questa soglia non ci sono adempimenti, per esempio un reddito di 30.000 euro all’anno pagherà imposte solamente su 10.000 euro. Di certo una beffa per chi ha da poco stipulato il proprio statuto, come ad esempio le nuove società sportive e che a distanza di pochi mesi deve modificarlo con tutti i costi annessi.
