L’Istat rileva oggi che il calo delle nascite in Italia prosegue anche nel 2024. Nel dettaglio, in base ai dati relativi al periodo gennaio-luglio, le nascite sono state 4.600 in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. Dal 2008 al 2023 le nascite sono diminuite di quasi 200mila unità (-34%).
Un dato che non sorprende affatto, viste le situazioni di molte famiglie, le condizioni di precarietà lavorativa ed economica in cui si trovano molti aspiranti genitori e visti i costi proibitivi per mantenere un figlio.
L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha rilevato che, per mantenere un bambino nel primo anno di vita, nel 2024, si spende da un minimo di 7.431,58 euro fino a un massimo di 17.585,78 euro. Rispetto al 2023, mediamente, l’aumento complessivo registrato è del +5% per i costi minimi e del +3% per i costi. Per non parlare della spesa da sostenere per mantenere un figlio da 0 a 18 anni, che, sempre secondo le analisi di Federconsumatori, ammonta a 175.642,72€.
Da anni si parla del problema delle culle vuote e di quali politiche adottare per invertire il trend. Un fenomeno che non riguarda solo l’Italia ma la maggior parte dei paesi industrializzati. Tante le ricette messe in campo, da vari governi nazionali. Alla fine, ad oggi, tutte con risultati al di sotto delle aspettative. Certamente quello che non servono sono misure spot, ma una visione di ampio respiro che tenga conto di tutti gli aspetti che riguardano la vita familiare e quella professionale.