Il ponte stabile di collegamento tra il lungomare di Furci e quello di Roccalumera non si farà, almeno così sembra. L’assurda burocrazia italiana, a cominciare dal parere contrario della Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Messina, sta ritardando la realizzazione di questa importante opera pubblica nonostante sia stata già finanziata dal Governo Regionale. Il sindaco di Furci, Matteo Francilia, ha già sentito telefonicamente gli assessori regionali Marco Falcone e Alberto Samonà, “i quali si sono immediatamente attivati, ha detto il primo cittadino, adesso il Genio Civile di Messina ha deciso di intervenire in deroga ai pareri contrari da parte di alcuni enti preposti e la Regione Siciliana deve procedere con un intervento risolutivo motivando l’interesse pubblico regionale”. Come dire, assurdi e retrogradi meccanismi burocratici, che invece di snellire la pratica, rallentano la realizzazione del ponte tra il lungomare di Furci e di Roccalumera. Ma quale progresso? Qui si va a ritroso. Quale disturbo darebbe la costruzione di un ponte sul torrente Pagliara: quale bene culturale verrebbe cancellato? Quale bene ambientale verrebbe deturpato? Ma stiamo scherzando? Il comprensorio jonico per svilupparsi ha bisogno pure di nuove strade, ponti, vie di comunicazione; e questa volta che la Regione è riuscita a trovare i soldi per finanziare l’opera, ecco che sbuca la Soprintende di Messina e blocca il progetto: il torrente Pagliara rientrerebbe tra i beni culturali e ambientali. Così si tagliano le gambe al progresso, al potenziamento del turismo, alla crescita di tutto il comprensorio. E si continua a segnare il passo, purtroppo.