S.Teresa di Riva – E’ diventato un problema serio andare da S.Teresa a S.Alessio e viceversa: da un lato il ponte Agrò chiuso al transito dal 2018 per lavori di rifacimento, dall’altro lato una passerella a rischio, perché quando il torrente si gonfia e scende in piena, viene sommersa e non si transita più. E questo, con l’inverno alle porte, potrebbe diventare un pericolo quotidiano per gli automobilisti, per i cittadini, per i pendolari, per gli studenti. Per smuovere le acque da questa prolungata apatia, che sfocia in costante criticità, i sindaci Danilo Lo Giudice, di S.Teresa, e Domenico Aliberti, S.Alessio Siculo, hanno scritto al prefetto di Messina, Cosima di Stani, una articolata lettera. Ecco i passaggi più importanti: “Dal settembre 2018, per accertate criticità strutturali, il ponte Agrò che unisce le due comunità di S.Teresa di Riva e S.Alessio Siculo, è stato interdetto al transito da parte dell’Anas. Si tratta dell’ennesima interdizione ma si evidenzia, altresì, che già in precedenza, lo steso ponte era stato interessato da limitazioni varie, regolamentate con impianto semaforico. Nel tempo, il perpetrarsi di tale situazione ha causato e continua a causare numerosi disagi ad entrambe le comunità, che sono tacitamente riscontrabili in considerazione del fatto che l’unica via di transito esistente è una bretella sommergibile realizzata alla foce del torrente Agrò, che in situazione di intensa pioggia necessita di essere interdetta al traffico con il conseguente isolamento delle due comunità. Considerato, altresì, che il sopraggiungere della stagione invernale esporrà le due comunità al rischio isolamento, a seguito della probabile chiusura al transito della passerella sommergibile, attualmente unica alternativa viaria”. E poi i due sindaci hanno concluso la lettera al Prefetto di Messina specificando che “La presente al fine di notiziarla in merito per gli eventuali provvedimenti che sua eccellenza vorrà prendere al fine di poter giungere ad una completa risoluzione della problematica, atteso che il perdurare di tale situazione determina notevoli disagi e pericoli per la pubblica incolumità”.