Roma, 28 nov. (askanews) – La firma, stamattina, dell’Accordo di sviluppo e coesione con la Sardegna e, venerdì mattina, di quello con la Puglia. Poi il saluto in Cdm e (probabilmente) l’ultima conferenza stampa da ministro. E’ questa la “passerella” allestita da Giorgia Meloni per Raffaele Fitto, che venerdì si dimetterà per assumere, dal primo dicembre, la carica di commissario europeo e vice presidente esecutivo della Commissione Ue. “Un risultato – ha ribadito la premier stamattina a Cagliari – del quale credo l’Italia debba complessivamente andare fiera” e che “pone la nostra nazione in una condizione di centralità nella prossima Commissione europea”.
Meloni, come prima cosa, secondo quanto si apprende, assumerà l’interim. Poi procederà a ‘spacchettare’ il portafoglio, affidando la gestione del Pnrr e della Coesione ai suoi sottosegretari Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano. Resta la questione degli Affari europei, e qui inizia la partita più squisitamente politica. Con due punti fermi. Il primo è la volontà di Meloni di toccare il meno possibile la squadra, “allergica” – come viene definita – alla parola rimpasto. Il secondo (che varrebbe solo nel caso in cui decidesse di nominare un titolare) è che “se esce un ministro di Fdi entra un ministro di Fdi”. In questo caso il candidato ‘naturale’ sarebbe Edmondo Cirielli, attuale vice ministro agli Esteri. “Però – riflette una fonte di governo – è difficile sostituirlo: ha esperienza e non ci sono altri esponenti di Fdi adeguati per quel ruolo”. Altrimenti c’è l’ipotesi, che si riaffaccia un po’ ogni volta che si tratta di individuare un profilo rilevante, di Elisabetta Belloni, direttrice del Dis, sherpa del G7, abile ed esperta mediatrice.
Un fatto, quest’ultimo, che Meloni non nasconde, quando dice che il nuovo vice presidente esecutivo “ci consente di avere un occhio di riguardo rispetto a molte materie che sono di interesse della nostra nazione”. Anche se i Trattati dicono altro, come ha ricordato Fitto, assicurando che opererà “a difesa dell’interesse comune europeo”.