Certamente una buona notizia quella del “piano parcheggi” che l’amministrazione ha intenzione di progettare per venire incontro alla disperazione degli automobiliti che si trovano a Santa Teresa di Riva e non riescono a sistemare la propria auto in zone adibite a parcheggio, neanche a pagarlo. L’atto di indirizzo, come strategia da applicare secondo l’Ufficio Tecnico per arrivare nel tempo a zone di parcheggio sparse sul nostro territorio, non basterà a risolvere il problema della vivibilità del nostro paese. A questo si deve pensare prima, in modo oculato e con il contributo di specialisti, tecnici della prevenzione, per non rifare gli stessi errori delle amministrazioni precedenti senza un’adeguata, purtroppo, visione delle esigenze primarie e di prospettiva di sviluppo sostenibile. Pertanto sono stati arrecati danni, ormai oggi visibili, alla nostra comunità, che sopporta un traffico sulle vie principali, in eccesso di auto, causa di stress, di malattie da inquinamento, di smog, di impedimento per la circolazione alternativa di sportivi amatoriali, runners, pedoni, ciclisti, disabili in carrozzina, bambini ed anziani, semplici fruitori della strada come luogo di socialità e/o mezzo di acquisti alimentari e di altre necessità. Appare opportuno, a questo punto, considerare tutte le variabili in campo, andare oltre l’immediato bisogno di parcheggio e prevedere un “piano viabilità”, secondo le nuove leggi vigenti europee. Da qui si deve guardare a modelli di paesi che sappiano valorizzare l’ambiente in cui si vive, potendo godere della bellezza della natura, offrire un turismo di qualità, gestire la diversità delle esigenze compatibilmente con un benessere diffuso sul territorio, che sappia fare a meno dell’abuso di macchine per intralciare, intossicare ed alienare i cittadini. Da ora potrebbe partire un piano di educazione per uno stile di vita salutare con l’aiuto di mezzi e di strumenti idonei a facilitare la comunicazione non ingombrante e pesante di un paese a dimensione civile, rispettoso di ciascuno e disponibile ad intraprendere, nel segno del servizio utile per la dignità della vita, un percorso alternativo e salutare di mobilità contro la caotica ed opprimente condizione di dipendenza dalle automobili.