Oltre quaranta rami di palma, i cosiddetti ‘cannizzi’, e altri accessori vari sono stati sequestrati oggi dalla Capitaneria di porto di Messina lungo il litorale che va da Capo Alì sino alle acque in prossimità di Messina. In gergo tecnico si parla di FAD, strumenti di aggregazione dei pesci, che poi vengono fissati al fondale tramite corpi morti e tenuti a galla da materiale plastico.
“Questi strumenti, non segnalati – sottolinea la Capitaneria di porto – costituiscono un ostacolo in mare e quindi un serio pericolo per la sicurezza della navigazione potendo incattivirsi nell’elica delle imbarcazioni e pertanto creare potenziali sinistri e/o eventi dannosi. E’ una pratica inoltre che impatta negativamente sullo sforzo di pesca in quanto vengono utilizzati strumenti non consentiti che aggregando piccoli pelagici e ne sfruttano eccessive quantità. Inoltre tali strumenti con i relativi accessori in plastica sono trasportati dalle correnti e concorrono purtroppo all’inquinamento marino.