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mercoledì, Gennaio 8, 2025
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Nuova morte sospetta al Papardo di Messina, esposto

La sanità siciliana è nuovamente sotto accusa, con nuove inchieste che scuotono il sistema ospedaliero regionale. Al centro delle indagini c’è l’ospedale Papardo di Messina, dove la procura nelle scorse settimane ha aperto un fascicolo su decine di decessi sospetti, alcuni dei quali attribuiti alla presenza di un presunto batterio killer nelle sale operatorie.

L’ultimo caso riguarda Salvatore Nastasi, 70 anni, ex dirigente medico del reparto di Patologia clinica dello stesso ospedale, deceduto a dicembre 2023 dopo un intervento per la sostituzione della valvola mitralica. I familiari, assistiti dall’avvocato Massimiliano Fabio, hanno presentato un esposto denunciando presunte negligenze nella gestione post-operatoria. Si tratta dell’ottava denuncia in pochi anni contro il reparto di Cardiochirurgia e Terapia intensiva del nosocomio.

Secondo l’accusa, i vertici amministrativi e medici del Papardo non avrebbero adottato adeguati protocolli per prevenire la diffusione di infezioni. Fra i reati contestati figurano, a vario titolo, l’omicidio colposo aggravato e la mancata vigilanza sulla sicurezza sanitaria. Stamattina, un perito incaricato dalla procura ha eseguito accertamenti irripetibili nelle sale operatorie sequestrate a novembre, alla presenza dei legali degli indagati.

La situazione critica del Papardo si inserisce in un quadro regionale allarmante. A Palermo, il caso di Giuseppe Barbaro, 76 anni, deceduto ieri dopo 17 giorni di ricovero all’ospedale Villa Sofia, ha riacceso le polemiche. Il paziente, ricoverato per una frattura all’omero, non è stato operato a causa di complicazioni cliniche, ma i familiari denunciano negligenze e maltrattamenti. Le inchieste e gli esposti – come quello dei familiari di Maria Ruggia, morta all’ospedale Ingrassia dopo otto giorni su una barella – mettono in luce un sistema sanitario in difficoltà, tra carenze strutturali e disorganizzazione.

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che ha denunciato criticità durante una visita a sorpresa al Villa Sofia, ha convocato per giovedì i vertici dell’azienda ospedaliera. “Non possiamo tollerare ritardi e inefficienze che mettono a rischio la vita dei cittadini”, ha dichiarato. Mentre le procure indagano, cresce la pressione sulle istituzioni per interventi immediati volti a garantire sicurezza, trasparenza e cure adeguate nelle strutture sanitarie siciliane.

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