Oggi si parlerà molto della violenza contro le donne e, ovviamente, si dirà di essere contro questa violenza. Di agire rumorosamente contro di essa. Forse qualcuno aggiungerá di essere contro la violenza e basta. Capisco e, ancora una volta, capisco di cantare fuori dal coro. L’errore consiste nel mettere l’accento su un valore negativo, cioè su una energia negativa che, venendo comunque evocata, finisce col stimolare i predisposti alla violenza… e i femmini-cidi aumentano… e l’omicida viene potenziato con una morbosa notorietà! Impedire! Certo si deve, ma meglio sarebbe mettere l’accento sull’energia positiva ed evocare quest’ultima senza proclami, nella nostra pratica quotidiana: con il rispetto, la simpatia, l’amicizia, l’amore verso la donna. Dunque, essere a favore. La strada dell’amore è quella insegnata da Cristo e dai Grandi Maestri di ogni Fede. Riprendendo il grande ermetista contemporaneo Khalil Gibran, dico che meglio sarebbe se la quercia ed il cipresso fossero liberi di innalzarsi l’una accanto all’altro. Mai sotto. Mai sopra. Meglio sarebbe se le due diverse energie (maschile e femminile) si intrecciassero liberamente e responsabilmente fino ad alternarsi, a scambiarsi vicendevolmente: la vita di amore genera amore per la vita. (Pippo Spadaro)