Roccalumera – Nei supermercati di Roccalumera si vendono limoni provenienti dal Sud Africa. In un paese che ha vissuto negli anni Cinquanta con la produzione e la commercializzazione degli agrumi, un paese dove le campagne sono solo coltivati ad agrumeti; in un paese dove al mattino, quando la gente si sveglia, un profumo di zagare avvolge le loro case. Tante persone hanno commentato la vendita dei limoni provenienti dall’Africa, tanti acquirenti sono rimasti sconvolti. Difatti sui banchi dei supermercati da qualche tempo domina pure la merce proveniente dalle aree più lontane del pianeta, come le noci del Cile e, incredibilmente, i limoni provenienti dal Sudafrica, fotografati in un supermercato di Roccalumera. Questi grossi empori sono serviti dalla GDO (grande distribuzione organizzata) con prodotti refrigerati che girano tutta l’Italia e che di fresco e nostrano hanno pochissimo o niente. Gli esperti sostengono quanto sia importante la freschezza, la provenienza locale e la stagionalità dei prodotti alimentari, per il contenuto di vitamine, minerali e sostanze nutritive. Quello che fa rabbia alla gente del posto è che a Roccalumera esiste pure una delle aziende più prestigiose in campo nazionale, che produce, lavora ed esporta limoni locali in tutta Italia. Non solo. Tutto il comprensorio, da Nizza a S,Teresa di Riva, da Alì Terme a Furci Siculo, è una infinita distesa di verde, dove primeggiano i limoneti e le campagne sono inebriate da un gradevole profumo di zagare. Anche a Furci Siculo esiste una ditta che produce, lavora ed esporta limoni della provincia di Messina in mezza Europa, eppure, a fronte di questa enorme produzione di agrumi, a Roccalumera i supermercati vendono limoni dell’Africa, che non hanno la pezzatura, il colore, il succo e la fragranza dei limoni di casa nostra. Su questo delicato problema, che ha un pò inasprito gli animi di tanti proprietari terrieri e coltivatori diretti, che da settant’anni si dedicano alla coltivazione e produzione degli agrumi, tanti persone hanno espresso giudizi negativi: ma il problema resta, non cambia.
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Su questo delicato argomento, che ha causato comprensibili disagi nei proprietari terrieri del comprensorio, abbiamo intervistato due sindaci direttamente interessati al problema ed un medico esperto in materia.
Per l’avv. Piero Briguglio sindaco di Nizza di Sicilia “come si fa a vendere limoni del sud Africa nei supermercati della riviera jonica quando a Nizza viene coltivato e venduto il Limone Interdonato una eccellenza in campo europeo; un limone biologico che gode del marchio Igp. Sono iniziative del Governo che danneggiano il mercato e che comunque necessita valutarle con estremo rigore. Ed allora mi domando: non ha senso affidarsi a limoni che vengono dal sud Africa quando nel nostro comprensorio abbiamo agrumi di squisita bontà”
Il dott. Giuseppe Turiano di Roccalumera è un medico specializzato in disturbi alimentari, metabolismo e obesità me presidente associazione Adamo: “Siamo in piena emergenza ambientale e anche la produzione e la commercializzazione del cibo acquistano una grande importanza per tutta una serie di motivi. La distanza media che percorre il cibo, dai luoghi di produzione a quelli di consumo, è raddoppiata negli ultimi 30 anni e questo comporta un enorme aumento dell’inquinamento atmosferico. Acquistare cibo locale significa ridurre la produzione di CO2 ma anche acquistare cibi stagionali, più freschi e nutrienti, stabilire rapporti diretti vuole dire aumentare la consapevolezza circa il valore del cibo e delle dinamiche che stanno alla base della sua produzione. Infine acquistare un alimento prodotto nell’area di residenza dei cittadini ha un valore anche di tipo socio-economico perché incrementa l’attività produttiva locale, avvicinando in tal modo le comunità di produttori ai consumatori.
Infine, per il dott. Matteo Francilia, sindaco di Furci Siculo:“E’ un provvedimento del Governo, di libero mercato, che non fa onore alla nostra terra, alla nostra provincia. Invito tutti i cittadini a comprare siciliano, a comprare i prodotti del nostro territorio, soprattutto il limone, un agrume che ci viene invidiato da tutto il mondo”.