“Tra Passato E Futuro: in Mezzo La Vita”. Serata di emozioni e riflessioni quella vissuta al Caffè d’Arte “Il Paese di fronte al Mare”, per le tematiche trattate che hanno coinvolto emotivamente i presenti, tra i quali una numerosa rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, nelle persone dell’assessore alla Cultura Annalisa Miano, della Presidente del Consiglio Mimma Sturiale, dell’assessore alla igiene e sanità Gianmarco Lombardo, oltre ai consiglieri Mariella Di Bella e Santino Scarcella. Ospiti dell’evento il Sig. Giancarlo Chillé il Padre coraggio che sta strenuamente combattendo per strappare la vita del giovane figlio Paolo al male che lo sta costringendo a cure difficili e costose. Preceduto da un intenso video realizzato dal fotografo e videomaker del Caffè d’Arte, Alessio Bruno, i conduttori del sodalizio hanno raccolto la dolorosa testimonianza di un padre che da un giorno all’altro si è trovato a confrontarsi con una dura realtà, trasformandosi in un eroe di ogni giorno, impegnato a raccogliere fondi per non lasciare il figlio nelle grinfie della malattia. A lui il Caffè d’Arte ha consegnato una targa a ricordo della I Edizione del Premio ” L’Arte del vivere quotidiano”, rivolto alla ” persona comune”, che nel corso della vita ha dimostrato meriti etici ed umani nel lavoro, in famiglia e nella società. Quell ‘Uomo Comune, base e fondamento del tessuto sociale, grazie al sacrificio quotidiano del quale, senza clamori e riflettori, si realizza il vivere civile. La serata è poi continuata con il secondo ospite, il Sig Giovanni Settimo, classe 1924, reduce di guerra, il quale con una sorprendente lucidità ha raccontato le sue esperienze durante la seconda guerra mondiale. Partito a 17 anni, dopo l’armistizio dell’8 settembre, si è ritrovato prima internato e poi prigioniero nei campi di concentramento fino alla liberazione. Una esperienza di sofferenza :il suo racconto ha però toccato vertici drammatici quando ha raccontato delle camere a gas e dei forni crematori… E dei tanti bambini e delle madri che improvvisamente scomparivano in quell’edificio di barbarie e morte. Un tocco di tenerezza ha mitigato l’atmosfera grazie alla presenza del piccolo Giorgio Trimarchi, un delizioso biondino di sette anni, alunno della seconda classe della scuola primaria, che avendo conosciuto il Sig Settimo nel corso della Giornata della Memoria, realizzata a scuola, è rimasto talmente colpito dalla sua testimonianza che ha “preteso” di essere portato al Caffè d’Arte per rivederlo e consegnarli un suo disegno raffigurante la medaglia al merito che orgogliosamente il nostro caro reduce mostra al bavero della giacca. Anche a “Nonno Gio'”, come affettuosamente è chiamato Giovanni Settimo, il Caffè d’Arte ha consegnato una targa a ringraziamento per la sua testimonianza, ma soprattutto per essere stato nel corso della vita operatore di pace. La serata si è conclusa con un intenso e raffinato recital del Maestro Agatino Scuderi che dopo tanta commozione, grazie alla magia della musica, ha condotto gli animi alla serenità. Tanti elementi, dunque, per riflettere sulla Comprensione e Cultura dell’Esistenza, quella che “Accade e non sappiamo spiegare”, ma che dobbiamo comprendere col linguaggio dell’amore per questa Umanità fragile e coraggiosa, sublime e mostruosa, fatta di contrasti e contraddizioni, compresa tutta nel valore di un battito di vita.