COME E’ BELLO NAVIGARE!
Molto spesso ci abituiamo inconsciamente a dare per scontati fatti ed avvenimenti per il semplice fatto che
si sono consolidati nel tempo e quindi li consideriamo irreversibili.
Prendiamo ,ad esempio, l’attraversamento dello Stretto di Messina.
Chi ha usufruito,per recarsi in continente, dei traghetti privati che giornalmente attraversano lo Stretto sa a
cosa mi riferisco: il biglietto di andata e ritorno con autovettura, della durata fino a 60 giorni, costa poco
meno di 80 euro.
Durante le scorsa estate le Ferrovie dello Stato, che operano parimenti con delle navi traghetto ed hanno
un servizio di traghettamento della auto, hanno fatto una martellante campagna pubblicitaria dicendo: “noi
delle Ferrovie dello Stato, ci siamo rinnovati, pratichiamo prezzi più bassi rispetto alla concorrenza,
effettuiamo un numero di corse giornaliere quasi uguale a quelli dei privati”
Vuoi perché incuriosito dalla pubblicità, vuoi perché attirato dai prezzi più bassi rispetto ai traghettatori
privati vuoi, infine,perché durante il periodo estivo, contrariamente alle attese da fare ( anche di qualche
ora) con i privati, con le Ferrovie ci si imbarcava quasi subito, si pagava di meno e le corse erano frequenti,
mi sono avvalso del servizio delle Ferrovie dello Stato in più di una occasione.
Nel mese di novembre dello scorso anno, avendo necessità di traghettare e ricordandomi del servizio svolto
dalle Ferrovie in concorrenza con i privati, mi sono recato alla stazione marittima per sapere a che ora parte
la prima nave da Messina porto ed ho scoperto che la prima corsa è per le ore 09,00.
I traghetti privati,per fare un esempio, dalle 5 di mattina alle ore 9,00, hanno già effettuato ben 6 corse di
andata ed altrettanto di ritorno.
Mi sono detto: ma che fine ha fatto la concorrenza tanto sbandierata ?
Non ho saputo trovare alcuna risposta. Voi penso che l’abbiate già trovata.
Conclusione: se devo recarmi in continente in auto, volere o volare, devo servirmi necessariamente dei
traghetti privati visto che le Ferrovie dello Stato, in pratica, non fanno alcun concorrenza.
Preso dalla curiosità mi sono detto : se il traghettamento dello stretto di Messina, andata e ritorno fino a 60
giorni, ha un costo di quasi 80 euro chissà quante centinaia di euro costerà, per fare un esempio,
attraversare il canale della Manica tra la Francia l’Inghilterra con partenza da Calais ed arrivo a Dover.
Tenete conto che il tragitto che percorrono le navi traghetto per attraversare lo stretto di Messina è, più o
meno , di circa 3 chilometri.
La larghezza del canale della Manica è di circa 34 chilometri., ossia dieci volte in più dello stretto di Messina.
Ciò significa che le compagnie di navigazione che attraversano il canale della Manica consumano dieci volte
in più di carburante rispetto ai traghettatori privati, fanno un numero di corse molto inferiore dato il tempo
impiegato per la singola corsa e, naturalmente, devono pagare l’equipaggio come i privati.
Bene il costo minimo di attraversamento del canale della Manica , andata e ritorno con auto al seguito, è
variabile da 80 a 101 euro , ossia quasi pari a quanto si paga oggi con i privati per attraversare 3 chilometri
di mare.?
Intendiamoci: i privati mirano all’utile e fanno, legittimamente, il proprio interesse.
Lo Stato, la Regione le Istituzioni, ossia gli enti che dovrebbero curare gli interessi generali, cosa fanno ?
A nessuno è mai venuto in mente di chiedere come mai l’attraversamento dello stretto di Messina è, sostanzialmente il monopolio di una sola compagnia e che la c.d. concorrenza delle Ferrovie dello Stato è
solo per ridere: a nessuno viene in mente che i prezzi praticati sono assurdi rispetto a quelli praticati
all’estero, a nessuno viene in mente di chiedere alla Ferrovie dello Stato perchè non fanno sul serio
concorrenza?
Poi,però, arrivano i soliti tromboni di turno, destra, sinistra centro, non fa differenza e dicono: siamo per il
popolo, curiamo gli interessi dei cittadini.
Non voglio essere qualunquista ma registro che quando occorre affrontare problemi reali che incidono sulla
tasche dei cittadini, tutti coloro che avrebbero il dovere di intervenire si voltano dall’altro lato dicendo: non
è di mia competenza.
A costoro si può rispondere citando il grande Totò : ma mi faccia il piacere!
Gianni MIASI