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“Com’è bello navigare” – dell’avv. Gianni Miasi

COME E’ BELLO NAVIGARE!

Molto spesso ci abituiamo inconsciamente a dare per scontati fatti ed avvenimenti per il semplice fatto che

si sono consolidati nel tempo e quindi li consideriamo irreversibili.

Prendiamo ,ad esempio, l’attraversamento dello Stretto di Messina.

Chi ha usufruito,per recarsi in continente, dei traghetti privati che giornalmente attraversano lo Stretto sa a

cosa mi riferisco: il biglietto di andata e ritorno con autovettura, della durata fino a 60 giorni, costa poco

meno di 80 euro.

Durante le scorsa estate le Ferrovie dello Stato, che operano parimenti con delle navi traghetto ed hanno

un servizio di traghettamento della auto, hanno fatto una martellante campagna pubblicitaria dicendo: “noi

delle   Ferrovie   dello   Stato,   ci   siamo   rinnovati,   pratichiamo   prezzi   più   bassi   rispetto   alla   concorrenza,

effettuiamo un numero di corse giornaliere quasi uguale a quelli dei privati”

Vuoi perché incuriosito dalla pubblicità, vuoi perché attirato dai prezzi più bassi rispetto ai traghettatori

privati vuoi, infine,perché durante il periodo estivo, contrariamente alle attese da fare ( anche di qualche

ora) con i privati, con le Ferrovie ci si imbarcava quasi subito, si pagava di meno e le corse erano frequenti,

mi sono avvalso del servizio delle Ferrovie dello Stato in più di una occasione.

Nel mese di novembre dello scorso anno, avendo necessità di traghettare e ricordandomi del servizio svolto

dalle Ferrovie in concorrenza con i privati, mi sono recato alla stazione marittima per sapere a che ora parte

la prima nave da Messina porto ed ho scoperto che la prima corsa è per le ore 09,00.

I traghetti privati,per fare un esempio, dalle 5 di mattina alle ore 9,00, hanno già effettuato ben 6 corse di

andata ed altrettanto di ritorno.

Mi sono detto: ma che fine ha fatto la concorrenza tanto sbandierata ?

Non ho saputo trovare alcuna risposta. Voi penso che l’abbiate già trovata.

Conclusione: se devo recarmi in continente in auto, volere o volare, devo servirmi necessariamente dei

traghetti privati visto che le Ferrovie dello Stato, in pratica, non fanno alcun concorrenza.

Preso dalla curiosità mi sono detto : se il traghettamento dello stretto di Messina, andata e ritorno fino a 60

giorni,   ha   un   costo   di   quasi   80   euro   chissà   quante   centinaia   di   euro   costerà, per   fare   un   esempio,

attraversare il canale della Manica tra la Francia l’Inghilterra con partenza da Calais ed arrivo a Dover.

Tenete conto che il tragitto che percorrono le navi traghetto per attraversare lo stretto di Messina è, più o

meno , di circa 3 chilometri.

La larghezza del canale della Manica è di circa 34 chilometri., ossia dieci volte in più dello stretto di Messina.

Ciò significa che le compagnie di navigazione che attraversano il canale della Manica consumano dieci volte

in più di carburante rispetto ai traghettatori privati, fanno un numero di corse molto inferiore dato il tempo

impiegato per la singola corsa e, naturalmente, devono pagare l’equipaggio come i privati.

Bene il costo minimo di attraversamento del canale della Manica , andata e ritorno con auto al seguito, è

variabile da 80 a 101 euro , ossia quasi pari a quanto si paga oggi con i privati per attraversare 3 chilometri

di mare.?

Intendiamoci: i privati mirano all’utile e fanno, legittimamente, il proprio interesse.

Lo Stato, la Regione le Istituzioni, ossia gli enti che dovrebbero curare gli interessi generali, cosa fanno ?

A  nessuno   è   mai   venuto   in   mente   di   chiedere   come   mai   l’attraversamento   dello   stretto   di   Messina  è, sostanzialmente il monopolio di una sola compagnia e che la c.d. concorrenza delle Ferrovie dello Stato è

solo per   ridere:   a   nessuno   viene   in mente   che   i   prezzi praticati   sono assurdi   rispetto   a   quelli   praticati

all’estero,   a   nessuno   viene   in   mente   di   chiedere   alla   Ferrovie   dello   Stato   perchè   non   fanno   sul   serio

concorrenza?

Poi,però, arrivano i soliti tromboni di turno, destra, sinistra centro, non fa differenza e dicono: siamo per il

popolo, curiamo gli interessi dei cittadini.

Non voglio essere qualunquista ma registro che quando occorre affrontare problemi reali che incidono sulla

tasche dei cittadini, tutti coloro che avrebbero il dovere di intervenire si voltano dall’altro lato dicendo: non

è di mia competenza.

A costoro si può rispondere citando il grande Totò : ma mi faccia il piacere!

Gianni MIASI

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