CASTELMOLA – Storia, cultura, tradizioni. Taormina e Castelmola, vicine geograficamente, per secoli hanno subito le stesse dominazioni, hanno vissuto le stesse vicende storiche e condiviso la stessa eredità culturale. «La loro narrazione storica è talmente connessa da non poter distinguere l’una dall’altra», sottolinea Cettina Rizzo, autrice del volume “Centauro o Minotauro? Genesi ed interpretazioni storiche dello stemma di Taormina”, edito dalla Maurfix, che ricostruisce l’evoluzione del simbolo araldico di Taormina. L’editore Maurizio Andreanò e l’autrice hanno voluto omaggiare il Comune di Castelmola donando una copia del libro al sindaco Orlando Russo e all’assessore alla Cultura, Eleonora Cacopardo. L’incontro è stato anche l’occasione per definire i dettagli della presentazione del volume “Centauro o Minotauro? Genesi ed interpretazioni storiche dello stemma di Taormina” che si terrà a Castelmola in primavera. Nell’incontro, che si è svolto nel municipio di Castelmola, il sindaco Orlando Russo ha sottolineato la continuità territoriale, storica e culturale tra i due comuni. «Taormina e Castelmola per secoli hanno avuto una identità comune – ha dichiarato il sindaco Russo – Sono particolarmente grato di ricevere questo volume che nei contenuti e nelle immagini ripercorre anche una parte della storia di Castelmola. Dal Medioevo fino alla recente divisione in comuni le vicende dei due territori si sono intrecciate e in parte sovrapposte come si può anche notare nello stemma raffigurato nelle copertina del volume dove vengono rappresentati entrambi i simboli del territorio: il castello di Mola e il Castello Regio». Il libro ripercorre tutte le trasformazioni che lo stemma di Taormina ha subito dal Medioevo fino ai giorni nostri attraverso le vicende storiche di cui la città si è resa protagonista assieme al resto della Sicilia. Il lavoro di Cettina Rizzo è corredato dalle fotografie degli elementi iconografici analizzati nel testo, realizzate dal fotografo taorminese Fulvio Lo Giudice. Il volume si presenta in una edizione bilingue con la traduzione inglese curata da Emily Felis del gruppo guide turistiche di Taormina. La veste grafica è stata curata da Marzia Battaglia. «In questo mio lavoro – ha spiegato l’autrice Cettina Rizzo – attraverso l’analisi iconografica sono giunta alla conclusione che la storia delle dominazioni in Sicilia è la vera protagonista si tutte le trasformazioni dello stemma dal Medioevo ai nostri giorni. E sotto la dominazione spagnola i due castelli di Mola e Regio, che dominano dall’alto il nostro territorio, ebbero in epoca medievale un importanza strategica rappresentando addirittura il fulcro del potere. A testimonianza di ciò, il documento iconografico più antico, che si trova nel Duomo di Taormina, rappresenta proprio una figura a quattro zampe, metà donna e metà toro, che regge in mano i due castelli che sovrastano la città, simboli dell’egemonia del territorio».