«Abbiamo stabilito, con legge, il principio che le sabbie dei fondali dei nostri mari debbano essere utilizzate, in via prioritaria, per interventi di protezione e recupero dei litorali della regione. Il ripascimento delle coste siciliane è un’assoluta priorità per il mio governo, che proprio sul tema del dissesto idrogeologico e delle erosione ha investito centinaia di milioni di euro, tanto da essere la prima Regione in Italia».
Lo dichiara il governatore Nello Musumeci, commentando l’approvazione da parte dell’Assemblea regionale della norma, presentata da Palazzo d’Orleans, sull’utilizzo delle sabbie nell’isola. Si chiude così, definitivamente, la querelle nata in pieno agosto quando la Regione Siciliana aveva espresso il proprio dissenso per il prelievo di settecentomila tonnellate di sabbia – in un’area particolarmente fragile dal punto di vista della fauna ittica e dal punto di vista ambientale del Palermitano, tra Capo Zafferano e Termini Imerese – da utilizzare per la realizzazione di una penisola artificiale a Montecarlo sulla quale sorgerà il nuovo quartiere di lusso Anse du Portier.
«Con l’approvazione dell’articolo 15 del disegno di legge cd “collegato”, esitato ieri dall’Aula all’unanimità – aggiunge l’assessore al Territorio Toto Cordaro – viene stabilito, per la prima volta nella storia della Regione, un principio di diritto, prim’ancora che di buon senso e di buona amministrazione. Una scelta che si inserisce nel lavoro di pianificazione ambientale e di tutela del territorio, già avviato dall’assessorato, che rappresenta uno dei punti fondamentali del programma di governo».
Quanto dichiarato è un fatto, come una certezza è il taglio di 9 milioni di euro per il progetto di difesa e salvaguardia della costa presentato dal comune di Santa Teresa di Riva e che inspiegabilmente sono stati ridotti a 900mila euro senza alcuna motivazione concreta e con un progetto che giace sempre da maggio 2018 presso la struttura commissariale. Si predica bene e si razzola male.
Il progetto dell’amminsitrazione del sindaco Danilo Lo Giudice prevede la realizzazione di opere di protezione dall’erosione costiera mediante la messa in mare di blocchi di natura vulcanica per costituire 14 pennelli quasi perpendicolari alla costa per uno sviluppo longitudinale pari a 3,3 km della linea di costa. E’ previsto inoltre il ripascimento mediante sabbie provenienti dalla risagomatura dell’alveo del torrente Savoca per un totale di 253.490 metri cubi. Questa soluzione dei pennelli invece della barriera parallela alla linea di costa, presenta un duplice scopo: permettono una protezione passiva all’azione del moto ondoso in concomitanza di mareggiate e rappresentano delle trappole ai sedimenti trasportate lungo costa delle correnti. La loro realizzazione avverrà da terra con conseguente notevole risparmio di costi mentre la loro profondità avverrà massimo alla batimetria – 2 mt con conseguente risparmio di materiale da cava. Il progetto, inoltre, prevede un primo ripascimento artificiale con sabbie di idonea pezzatura (compatibili granulometricamente) ed idonea comparizione (compatibili mineralogicamente). Ovviamente tali caratteristiche ricadono sulle sabbie “intrappolate” nel torrente Savoca.