ROCCALUMERA Il primo maggio ci sono stati due incidenti al casello di Roccalumera. E tutt’e due perché non è stato rispetto il segnale di stop. Si è trattato di automobilisti che hanno disatteso la segnaletica, andando a sbattere sul altre auto in corsa. Danni lievi alle utilitarie, non ci sono stati feriti. Ma il problema è un altro. Quasi tutti gli automobilisti che si sono scontrati con altri automezzi in transito in quel posto hanno dichiarato che non si sono accorti del segnale di stop. Guardando dall’alto, invece, si vede benissimo che la segnaletica è ben visibile di giorno, mentre di notte scompare completamente. Politici, amministratori comunale e tanti automobilisti hanno fatto notare che oltre la segnaletica orizzontale andrebbe rifatta anche quella verticale. Anzi, è stato detto che ci vorrebbe un segnale di stop luminoso, addirittura con luce intermittente, per meglio colpire l’automobilista che di notte si immette sull’autostrada Messina Catania. “Sarebbe opportuno arricchire la segnaletica con dei lampeggianti – ha dichiarato Vincenzo Chillemi che fa molto uso dell’A/18 – per fare riflettere gli automobilisti distratti, che qualche volta non rispettano gli stop. Occorre anche illuminare a giorno tutta la zona che fa da cornice allo svincolo autostradale, molto frequentato da auto che entrano ed escono dal casello”. E siccome tutta l’area rappresenta un buon biglietto da visita per turisti e vacanzieri, sarebbe necessario pure abbellire le grandi aiuole che fronteggiano lo svincolo dell’ A/18 e che ricadono sulla Strada Statale 114. Secondo alcuni esperti ci vorrebbero piante, fiori e tanto verde nelle aiuole esterne, per dare armonia ad una delle zone più frequentate del paese. E così sarebbero tre gli interventi richiesti dagli automobilisti del posto: segnaletica illuminata, fiori, piante e verde per abbellire le aiuole e illuminazione a giorno su tutto lo svincolo autostradale. Ma chi dovrebbe fare i lavori: Anas, Consorzio autostradale o il comune di Roccalumera? Un interrogativo che da mesi scuote le menti, ma nessuno si nuove.