FURCI SICULO – La strada è stata finanziata, lavori dati in appalto, ma è tutto fermo, da un anno non si muove foglia. E le proteste non sono mancate, soprattutto dai cittadini e dalle famiglie che vivono nelle frazioni Grotte e Calcare, minacciate dal torrente Savoca, non appena imperversa il maltempo. Stiamo parlando della provinciale che dal centro abitato (zona Madonnina) si arrampica fino alle frazioni, il cui rifacimento è stato finanziato tempo addietro dal Ministero all’Ambiente, con una somma che supera di poco i due milioni di euro, dopo nove anni di lungaggini burocratiche. Una strada che fiancheggia il letto del torrente Savoca e che è stata classificata di vitale importanza per la sicurezza del paese. Ed il sindaco Matteo Francilia, sollecitato da tante famiglie, ieri mattina si è recato a Palermo ed ha mostra i muscoli, per spiegare alle autorità competenti che l’opera sa da farsi, ed al più presto, perché se il torrente Savoca in piena dovesse superare gli argini sarebbero guai per tutto il popolo di Furci. Il primo cittadino si è incontrato con il Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico, Maurizio Croce, ed ha spiegato che i lavori andrebbero fatti adesso, con l’avvento della primavera, perché rimandarli al prossimo mese di settembre significherebbe mettere a rischio inondazione l’intero paese. Sembra che Francilia abbia strappato un consenso per il prossimo mese di aprile, quando la ditta appaltante dovrebbe iniziare, finalmente, i lavori.
Ma quando inizieranno i lavori (finanziati 2 milioni di euro) per la provinciale Furci Grotte? Ieri il sindaco ha protestasto a Palermo.
