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domenica, Novembre 24, 2024
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Favismo a S.Teresa, ordinanza da annullare?

SANTA TERESA DI RIVA – Non ci sarebbe alcuna correlazione tra l’esposizione a pollini di fave e piselli e l’insorgere di crisi emolitiche. Lo ha scritto un cittadino di Santa Teresa di Riva, il prof. Giuseppe Sturiale, al sindaco di Santa Teresa di Riva, Danilo Lo Giudice, chiedendogli il ritiro dell’ordinanza n.1 del 7 gennaio 2019 con la quale si fa divieto di coltivazione di fave e piselli nel raggio di cento metri dall’abitazione di un soggetto affetto da favismo.

Il prof. Sturiale, che ha un terreno coltivato a piselli a meno di cento metri dall’abitazione del soggetto affetto da favismo, cita una pubblicazione del Comitato Nazionale per la sicurezza Alimentare che “ritiene che attualmente non vi siano evidenze sufficienti per poter affermare che esista una correlazione tra l’esposizione a pollini di fave e piselli e l’insorgere di crisi emolitiche acute in soggetti affetti da deficit di G6PD”. Il parere + del 19 novembre 2012 e tratta appunto delle problematiche relative al favismo. Si legge tra l’altro che “l’ingestione di piselli e fagiolini, o l’inalazione di loro pollini, non possono essere considerate fattore scatenante di crisi emolitiche, quali quelle riconducibili al favismo” e che “l’inalazione di polline nei campi di fave in fiore può provocare malessere nei soggetti esposti affetti da deficit di G6PD, ma non ci sono prove sufficienti a correlare l’inalazione di polline con lo scatenamento delle crisi emolitiche”.

“In nessun caso, comunque, c’entrano (men che mai come coltivazione) piselli e fagiolini – aggiunge il professor Sturiale – . Certamente è una consuetudine il divieto, ma andrebbe fatto (anche se non prescritto ed inutile!) quando si pianta, non quando si è vicino al raccolto! Ho piantato le fave appena oltre i cent metri in linea d’aria, ma i piselli sono a circa 60 metri.  Chi dirà alla mia schiena, con i suoi acciacchi, che ha faticato invano !?”. L’ordinanza fa divieto di coltivare fave, piselli e fagiolini nel raggio di cento metri dall’abitazione di contrada Casalotto.

Adesso si aspetta la risposta del sindaco che ha una bella gatta da pelare.

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