SANTA TERESA DI RIVA – “C’è un Angelo in più in cielo, per la sua famiglia e per tutti noi” ha detto l’arcivescovo di Messina monsignor Giovanni Accolla nell’omelia per i funerali solenni celebrati ieri pomeriggio davanti ad una folla immensa nel Santuario della Madonna del Carmelo per Angelo Spadaro, il poliziotto di Santa Teresa di Riva morto martedì falciato da un’auto mentre prestava soccorso sull’autostrada Messina – Catania nei pressi di Itala Marina.
Tutto il paese si è fermato mentre al Santuario si celebravano i funerali. Una partecipazione commovente e solidale che ha smosso i cuori dei santateresini. E c’erano i poliziotti sia quelli della Polizia di Stato che quelli della Polstrada,i vigili del Fuoco, l’ambulanza del 118, lo staff della Croce della Riviera di Cosimo Foti che ha anche curato il funerale, i volontari della Croce Rossa con le loro tute rosse, la Croce della Misericordia. C’erano tutti i sindaci del comprensorio bordati della fascia tricolore a volere solennizzare il momento, c’erano i rappresentanti della Associazione dei Carabinieri di Santa Teresa di Riva. E tanta gente comune, venuta anche dai paesi vicini per rendere l’ultimo saluto ad Angelo Spadaro che a 55 anni ha lasciato la sua vita sull’asfalto in una notte di pioggia. Lui che non doveva nemmeno essere li. Era febbricitante, ma nonostante ciò ha preferito andare al lavoro per non scomodare un collega. Evidentemente il destino lo chiamava li.
A rendergli l’estremo saluto il capo della Polizia Franco Gabrielli, il prefetto Maria Carmela Librizzi, l’assessorev regionale alle Autonomie Locali Bernadette Grasso, il sindaco della Città Metropolitana Cateno De Luca ed il sindaco di Santa Teresa di Riva Danilo Lo Giudice. Accanto a loro i genitori di Angelo, il fratello e la sorella, i quattro nipoti che amava come figli, e la comagna.
“Il dolore della famiglia è grave e soprattutto per la famiglia – ha detto l’arcivescovo Accolla – ma è un dolore composto dal quale tutti dobbiamo prendere esempio per la discrezione e la dignità”. Ha pi ricordato il lavoromdi Angelo e di tutti i poliziotti checon vento e con la neve, con il sole e con la pioggia, sono sempre li a fareb il loro dovere. “Angelo ha messo la sua vita nelle mani di Dio lasciandoci un esempio non trascurabile” ha detto Accolla.
Ha preso quindi la parola il sindaco di Santa Teresa Danilo Lo Giudice che ha ricordato come la “famiglia stia passando questi momenti con dignità, in paese la conosciamo tutti, sappiamo che gente sono. Ed Angelo era uno di loro, uno che era sempre pronto a tendere il suo braccio a chi gli chiedeva aiuto. Continuerà a vivere nei nostri ricordi. Hanno poi preso la parola due dei quattro nipoti diAngelo che con parole toccanti hanno ricordato l’amore che avevano per il loro zio. Il il comandante della Sottosezione Polstrada di Giardini Naxos, Salvatore Maurigi, ha tratteggiato la figura di Angelo, “sempre gioioso e con il sorriso sulle labbra”. Quindi una collega ha letto la preghiera a San Michele Arcangelo protettore dele Forze di polizia. Ogni discorso è stato salutato da scroscianti applausi. Poi l’Eucaristia con tre sacerdoti a distribuire il sacramento in chiesa, monsignor Accolla al centro, e altri tre preti a distribuirla fuori dalla chiesa dove hanno seguito la funzione una moltidufine di persone. Quindi il feretro, avvolto nella bandiera trcolore, ha lasciato la chiesa per dirigersi al locale cimitero seguto da poliziotti, vigili del fuco, rappresentanti dell’Associazione Carabinieri, volontari della Croce Rossa. Durante la funzione uno dei poliziotti non ha retto all’emozione e si è sentito male, è stato subito soccorso dai colleghi, fatto sedere su una panca, dopo un po’ si è ripreso.