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Sempre più morti sull’autostrada Messina Catania. Lettera in redazione: “aiutiamoci a non morire nel silenzio”

Sempre più incidenti, sempre più morti sull’autostrada Messina Catania. Le gallerie fatiscenti, le carreggiate cosparse di buche, la frana di letojanni, i cari pedaggi, hanno spinto diversi automobilisti che per lavoro devono percorrere giornalmente l’ A/18 ad una azine di protesta che trova spazio su Facebook “A18 e A20 autostrade siciliane della vergogna”. Anche il nostro giornale online www.gazzettajonica.it ha bacchettato più volte i dirigenti del Cas, ma fino ad oggi non si è mossa foglia. Sempre più in degrado l’autostrada Messina Catania. Su questo importante argomento ospitiamo la riflessione della dottoressa Serenella Sgroi.

 

“I ponti crollano, la gente teme qualsiasi catastrofe uscendo dalle proprie abitazioni, quale sicurezza? Di cosa si ha paura? Si esce da casa al mattino per raggiungere il luogo di lavoro con una certa insicurezza e nessuna certezza. La corruzione ci ha insediato e i nefasti risultati si evidenziano ogni giorno. L’immane disastro che potrebbe nuovamente colpire le nostre già provate zone è alle porte avendo lasciato indelebili segni, senza alcun miglioramento. Gli interventi da effettuare sulle infrastrutture soprattutto sulla trafficata A18 sono stati segnalati nel tempo e potenzialmente finanziabili; si ripristinano strade e autostrade in maniera approssimativa senza una soluzione definitiva; tutto è lasciato al caso o al fato. Noi semplici cittadini vittime del silenzio, come possiamo agire oltre a rischiare la vita pagando a “ caro prezzo” ciò che ci spetta di diritto o se non altro spesso per l’immane necessità soprattutto di noi paesani di raggiungere il nosocomio più vicino? Scavare, ripristinare, sollecitare? A volte osservo in volto chi scrupolosamente frequenta la tratta e tale scempio sembra ormai diventato un’abitudine, “oltrepassare” quella che tutto pare men che un’autostrada, sembra ci sia una certa rassegnazione. Chiedo a tutti di osservare, abbiamo il dovere di parlare, di non essere ciechi ed indifferenti su una situazione che riguarda ogni singolo cittadino; chiedo non idee sconvolgenti, solo di suggerire proposte efficaci per obbligare le istituzioni alla restituzione di ciò che ci spetta: la sicurezza stradale e la certezza di rientrare a casa e rassicurare le nostre famiglie anche quando il tempo è avverso. Aiutiamoci a non morire nel silenzio”.

Roccalumera, 16/10/2018

                                                             Dott.ssa Serenella Sgroi

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