FURCI SICULO – I tecnici del Consorzio per le Autostrade Siciliane si sono resi conto che continuano a cadere pezzi di calcinacci dal viadotto Furci, che copre alcune strade importanti, frequentate giornalmente da centinaia di persone, soprattutto studenti. Un pericolo quotidiano che ha spinto il sindaco Matteo Francilia a chiudere le strade e vietare la circolazione nei tratti coperti dal ponte dell’autostrada A/18 Messina Catania. I lavori di somma urgenza sono stati affidati alla ditta Romeo Costruzione di Roccalumera, che si è subito attivata per mettere in sicurezza il Viadotto Furci, con il ripristino delle parti ammalorate e successiva sistemazione della rete di protezione che dovrà coprire le carreggiate e impedire che i pezzetti di cemento possano raggiungere la strada sottostante. La ditta si è messa già al lavoro, con gli operai interessati a togliere pezzi di calcinacci pronti a staccarsi dall’autostrada. Il sindaco Francilia, a tutela dell’incolumità pubblica e per garantire il regolare svolgimento dei lavori in completa sicurezza, ha modificato una precedente ordinanza, per vietare adesso la circolazione in via Cesare Battisti, Viale dei Cipressi, via Francesco Crispi e via Regnanti, tutte stradine che scorrono sotto il viadotto Furci e che dalla Statale 114 portano ai plessi scolastici. Le gru della ditta appaltatrice si sono alzate fin sotto le carreggiate e gli operai specializzati hanno lavorato al disgaggio e ripristino delle parti ammalorate del Viadotto Furci. La nuova ordinanza emessa dal sindaco Matteo Francilia è mirata a disciplinare la circolazione, per tutta la durata dei lavori, nell’area sottostante il viadotto. E ci sono disagi, soprattutto tra gli studenti, perché le stradine chiuse portano tutte alle Elementari, Medie e Istituto Tecnico. Ma c’è pure soddisfazione tra la popolazione, perché una volta completati i lavori sarà sistemata una grosse rete sotto il Viadotto Furci per raccogliere pezzi di cemento e calcinacci ed evitare così che vadano a colpire i pedoni o le auto in transito.