La Nations League dell’Italia non è iniziata al meglio. Anzi, se proprio vogliamo dirla tutta, è iniziata come peggio non poteva. Gli uomini di Mancini hanno raccattato un solo punto nelle prime due partite del raggruppamento 3 della Lega A, e nonostante i tanti alibi del commissario tecnico degli Azzurri, più o meno comprensibili, hanno dimostrato di non essere ancora un gruppo, ma soprattutto di essere una Nazionale molto scarica dal punto di vista tecnico.
Roberto Mancini ha convocato tantissimi calciatori e ha provato molto nelle prime due partite ufficiali della sua gestione. Libero di farlo, ovviamente, per testare le potenzialità di una Nazionale che viene dal momento più buio della sua storia: la mancata qualificazione al Mondiale di Russia 2018, evento che non accadeva da più di 60 anni. Molti di questi, però, sono sembrati forzati, quasi provocatori da parte del ct della Nazionale che ha quasi messo in mostra la pochezza della sua squadra, in una sorta di polemica contro le squadre italiane che fanno ben poco per valorizzare il made in Italy. C’è da dire, ovviamente, che nelle prossime convocazioni Mancini sarà più ristretto e cercherà di costruire ciò che manca più di ogni altra cosa a questa Italia: l’identità, la voglia di portare a casa il risultato nonostante i limiti tecnici, il cuore del gruppo che va oltre l’ostacolo. Anche perché, nonostante le compagini avversarie non siano delle novizie del calcio europeo, non stiamo parlando di certo di due corazzate.
Se contro la Polonia si era visto un secondo tempo di buon livello da parte degli Azzurri, che avevano messo alle corde gli ospiti, in vantaggio quasi per caso, contro il Portogallo l’Italia è stata bocciata completamente da una squadra tecnicamente superiore. I lusitani hanno praticamente dominato la partita, prendendo possesso del pallone e dimostrando di essere superiori in ogni reparto e in qualsiasi aspetto della partita. Che il risultato sia stato soltanto 1-0, con rete di Andre Silva, è stato semplicemente un caso. La partita di Lisbona ha dimostrato che c’è tanto da migliorare ma soprattutto che è difficile farlo, laddove mancano i mezzi tecnici in un centrocampo lasciato soltanto nelle mani di Jorginho – insufficiente, però, contro la Nazionale Campione d’Europa in carica – e in attacco, in cui soltanto i lampi di Federico Chiesa sembrano poter creare qualcosa. La sconfitta della Nazionale ha fatto scendere vertiginosamente le quote vittoria dell’Italia, attualmente al settimo posto nelle candidate alla conquista della Nation League, come illustra graficamente il tabellone aggiornato delle quote proposto da Bwin
Come se non bastasse, c’è anche il format della nuova competizione europea a far rabbrividire. Perché, nel gruppo da 3 squadre, esistono anche le retrocessioni. La peggiore tra le tre va in Serie B, nella Lega 2, e lì potrebbero essere problemi, perché a risentirne sarebbe il ranking. Con l’Italia oramai fuori dalle big mondiali, oltre il 20° posto, una fuoriuscita anche dalla Lega 1 significherebbe qualificazioni sempre più difficile e sempre più gironi di ferro per andare agli Europei o ai Mondiali. E no, non siamo abituati a queste difficoltà. Dunque, testa bassa e pedalare: c’è una maglia da difendere, l’Italia chiamò.