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Dopo otto anni la Cassazione ha emesso sentenza per la morte di Mimmo Crisafulli di Roccalumera. Pubblichiamo l’articolo riportato il 15 maggio 2010

Roccalumera – Ad otto anni esatti dalla morte di Domenico Crisafulli (per gli amici Mimmo), caduto da un balcone sul lungomare di Roccalumera mentre stava seguendo lavori di manutenzione, la Cassazione ha condannato ad un anno e quattro mesi (pena sospesa) per omicidio colposo il proprietario dell’abitazione dove si stavano eseguendo i lavori, Giovanni Trovato 54 anni di Catania. Al di là della sentenza, dei risarcimenti e spese varie, a noi della Gazzetta Jonica piace riportare l’articolo pubblicato nel 2010, il giorno dell’incidente mortale.

COSI’ LA GAZZETTA JONICA HA RIPORTATO L’INCIDENTE MORTALE

Doveva compiere 58 anni a novembre, ma aveva deciso di andarsene in pensione il prossimo trenta settembre. Per stare di più con la famiglia e per coltivare meglio la passione per lo sport del calcio, visto che era presidente del “Roccalumera” squadra che milita nel campionato di Prima categoria. Ma la vil parca nera ha tranciato i suoi sogni, facendolo precipitare dal balcone del primo piano di una nuova costruzione ubicata sul lungomare di Roccalumera.

Si chiamava Domenico Crisafulli  (ma gli amico lo chiamavano Mimmo) e viveva con la moglie ed i figli Katuscia e Giuseppe proprio alle porte della frazione Allume. Persona affettuosa e generosa, trascorreva la sua giornata lavorando (era magazziniere all’istituto Guglielmo Marconi di Messina) e dedicandosi allo sport del calcio. Il sabato e domenica mattina soleva aiutare gli amici nei lavoretti di casa. Cosa che ha fatto anche ieri mattino. Si trovava nell’abitazione di un conoscente, al numero 21 del lungomare di Roccalumera,  per la sistemazione del terrazzino e del balcone. Si trattava di rimettere a nuovo la parte in ferro della balconata, incastonata nella restante porzione in cemento.  In quella zona,  che si estende proprio in faccia al mare,  la salsedine aggredisce le case e tutte le strutture in ferro, rendendole carenti. Mentre Crisafulli lavorava al balcone, la parte  in ferro è ceduta improvvisamente, trascinandosi dietro il 57enne di Allume. Lo svolgimento dei fatti, per la verità, non è ancora  chiaro, per cui i carabinieri della locale stazione al comando del luogotenente Santo Arcidiacono stanno svolgendo accurate indagini per risalire alla dinamica della disgrazia. Quando sono arrivati i medici del 118 di S.Teresa di Riva, il presidente della squadra di calcio del Roccalumera era già morto. Mentre tutta la zona veniva isolata dalle forze dell’ordine, giungevano il medico legale e le autorità competenti, che disponevano il trasporto del corpo al Policlinico di Messina per l’autopsia.

Domenico Crisafulli ha dedicato la vita alla famiglia e al lavoro, ma anche al calcio, una passione sportiva che si trascinava da giovanissimo.  E così, sacrificio dopo sacrificio è riuscito a portare la locale squadra di calcio in Prima categoria. Nell’ultima partita di campionato, la  formazione del presidente Crisafulli è riuscita a vincere centrando l’obiettivo salvezza.  E lui è andato ad abbracciare tutti i calciatori complimentandosi per la loro prestazione. Uomo affabile e generoso, il dipendente dell’istituto Guglielmo Marconi  di Messina è stato sempre disponibile sia sul lavoro che nella sua attività sportiva.  Il prossimo anno, aveva fatto capire dopo la salvezza della sua squadra,   Roccalumera doveva avere una squadra forte e competitiva per approdare in Promozione.  Ma non ha avuto il tempo di mettere su questa formazione da primato. Il destino  crudele lo ha strappato anzitempo alla famiglia, agli amici e allo sport.

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