“Si continua a a parlare da più parti di destagionalizzazione, anche nella recente campagna elettorale appena conclusa, in vista dei prossimi anni a Taormina ma il prolungamento della stagione turistica dev’essere un progetto che sappia partire da una strategia ben precisa. Non basta dire che “si rimarrà aperti d’inverno”, prima di tutto bisogna chiarire cosa si vuole offrire al turista e mettere a punto le opere da realizzare sul territorio per renderlo appetibile ai visitatori”. Lo afferma il presidente emerito di Uftaa, Mario Bevacqua (Federazione mondiale degli Agenti di Viaggio) soffermandosi sulle prospettive del turismo di Taormina.
“In particolare- evidenzia Bevacqua – bisogna comunicare al mercato internazionale, nel momento in cui si vorrà davvero allungare la stagione, che sta per succedere qualcosa di completamente diverso. Bisogna rendere noto il senso e la portata della svolta che si intende mettere in atto, comunicando ai vari Paesi e ai tour operator che da ottobre a marzo possono esserci opportunità di relax a Taormina. Non ha senso continuare a parlare di destagionalizzazione senza individuare la strategia con cui si intende mettere in atto questo cambiamento. Se il turista vuole il mare d’inverno è chiaro che sceglierà i Caraibi, le Seychelle le Canarie che hanno il mare, mentre Taormina questo in bassa stagione non lo può offrire. Quindi se non ci sarà un programma che supporta il tutto non potrà accadere nulla di particolare”. “iL traguardo di Un milione di pernottamenti nelle strutture ricettive – continua Bevacqua – non può essere visto come un punto di arrivo ma deve essere un punto di partenza, Taormina ha le potenzialità per arrivare a 2 milioni di pernottamenti”.
Poi la stoccata alla Regione Siciliana: “A Palermo forse ancora non comprendono i veri flussi e i periodi su cui puntare per la Sicilia. L’incremento dei turisti nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre è un fatto automatico da 20 anni a questa parte. Fare turismo da ottobre a marzo è un’altra cosa e bisogna perciò decidere a Taormina ed in generale in Sicilia cosa si vuole offrire, che tipo di turismo. Serve una svolta, altrimenti con un’offerta standard si rischia di agevolare la concorrenza sleale ed il proliferare delle forme di abusivismo di quelli che, ad esempio, trasformano gli appartamenti senza licenze in strutture turistiche”.