È stata sospesa anche per il comune di Santa Teresa di Riva l’efficacia del provvedimento coi cui si prevedeva una riduzione del finanziamento per la realizzazione della rete del gas metano, deciso nei mesi scorsi dalla Regione Siciliana a seguito di presunte irregolarità nelle procedure di gara e all’affidamento dell’appalto. L’Assessorato regionale dell’Energia aveva esteso il decreto a dodici comuni per un taglio compressivo di 2 milioni e 667mila euro. Il comune di Santa Teresa di Riva, assistito dall’avvocato Carmelo Moschella, avrebbe dovuto restituire circa 250.000 euro. I giudici della Prima Sezione, con presidente Calogero Ferlisi, Roberto Valenti consigliere estensore e Sebastiano Zafarana primo referendario nella Camera di Consiglio del 5 aprile ha ritenuto che sulla questione il Collegio si è già espresso con l’ordinanza 197 pubblicata il 12 marzo (Comune di Fiumedinisi). Inoltre, il Collegio, ritenuto che in relazione alla restituzione delle somme alla Regione di parte del contributo per la realizzazione della rete di distribuzione del metano, sussiste, allo stato, il prospettato pregiudizio grave ed irreparabile, essendo incontestato che la restituzione della somma comporterebbe per il Comune la prospettiva del dissesto nonché, dato lo sforamento del patto di stabilità, l’immediato blocco di tutte le procedure amministrative in corso”. “Ad un sommario esame – concludono i giudici -, alcuni dei motivi di censura dedotti appaiono, allo stato, supportati da sufficiente fumus boni iuris, tale da indurre ad una ragionevole previsione sull’esito favorevole del ricorso, per cui va accolta la domanda di sospensione dell’esecuzione sopra descritta con particolare riferimento alla violazione dell’art. 21-nonies L.241/90”.
Metanizzazione, Santa Teresa di Riva tira un sospiro di sollievo. Il Tar blocca la riduzione del finanziamento
