MESSINA – “Non saprei se è vero che le navigatrici siano più brave dei navigatori. Ci sono uomini che navigano in maniera eccellente. Probabilmente a noi donne aiuta il fatto che la donna sia portata ad essere “multitasking”, quindi a fare e pensare più cose contemporaneamente, questa a parer mio è la nostra marcia in più”. Lo ha dichiarato Melania Stagno di Patti, eletta la numero uno delle navigatrici siciliane dopo la brillante prestazione alla recente Ronde di Gioioa Marea. Ma non è la sola messinese a fregiarsi di questo prestigioso titolo. Lo scorso anno è stata Jessica Miuccio di Savoca a conquistarlo e negli anni passati la messinese Claudia Armaleo, figlia di Salvatore, uno dei protagonisti del rallismo siciliano. La figura della navigatrice accanto ad un pilota di grido è maturata negli ultimi anni ed ora è diventata quasi una consuetudine. Ma anche il ruolo del navigatore è cresciuto di pari passo, tanto che di recente è stata fondata la “Mercurio” la prima “squadra navigatori rally in Italia”. Diverse le motivazioni che hanno spinto le ragazze del Messinese a tuffarsi nel mondo dei motori e delle gare rallistiche. “L’amore per questo sport – spiega Melania – mi è stato trasmesso da mio padre. Sono cresciuta con questa cultura, una passione nata in famiglia e l’appoggio della famiglia, a parer mio, è fondamentale. Io per esempio avevo pensato di debuttare nelle gare rally accanto a mio papà, ma purtroppo questo non è stato possibile perché è venuto a mancare circa tre anni fa, però ho deciso di portare avanti lo stesso questo sogno”. Ma perché i piloti devono preferire le navigatrici? “Il rally è uno sport dove la simbiosi tra pilota e navigatore è fondamentale – ha dichiarato – si sbaglia e si vince in due. Il navigatore è una specie di computer e non deve sbagliare mai e le donne forse si avvicinano di più al computer”.
Jessica Miuccio vive in un piccolo comune collinare del versante jonico del Messinese, dove il rombo delle macchine da corsa si sente una volta l’anno, durante le prove speciali del Rally Event. “Ma da piccola ho avuto sempre la passione per l’automobilismo, tanto che i miei mi hanno fatto gareggiare con i kart. Però appena ho raggiunto la maggiore età mi sono tuffata nelle macchine da corsa. Fare la navigatrice mi piace, lo faccio col cuore, con passione. Forse rispetto agli uomini siamo più attenti, non tralasciamo niente”.
Claudia Armaleo invece è stata una delle prime ragazze di Messina a leggere le note. Lo ha fatto ancor giovanissima a papà Salvatore, con cui ha festeggiato successi e ritiri, ma sempre responsabile del ruolo che ricopriva. “Quello del navigatore – ha dichiarato – è un ruolo fondamentale, da svolgere velocemente e in contemporanea col il pilota. E la navigatrice sembra più portata a questo ruolo”. Ma oltre a leggere le note con professionalità Claudia trasmette anche fiducia al pilota “Si, mia figlia mi dà coraggio, mi trasmette forza e sicurezza – ha dichiarato il papà, noto pilota Salvatore Armaleo – per cui gareggiare con lei è anche motivo di successo”. Ecco la ragione perché noti big del rallismo siciliano e nazionale preferiscono al loro fianco le navigatrici, perché la donna, per dirla come Armaleo, trasmette coraggio e sicurezza.