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Recupero aree spopolate del Messinese. Comuni latitanti, rispondono solo i sindaci di Casalvecchio, Roccafiorita, Savoca, Gallodoro, Francavilla.

Lettera in redazione:
“Mi trovo costretta  in qualita’ di Presidente e coordinatore, a scrivere questo comunicato dopo aver visto fallire anni di lavoro nel cercare di costruire une rete che in maniera sinergica sviluppasse le aree interne della Sicilia.

Recuperare e riconvertire il patrimonio di aree poco conosciute, incentivare lo sviluppo economico e l’aumento dell’occupazione, contribuire allo sviluppo territoriale attraverso la creazione e l’utilizzo di un prodotto turistico di eccellenza, erano aspetti che volevamo affrontare per ridare vita a piccoli borghi rurali spopolati.

Siamo partiti dalla provincia di Messina, dal recupero delle   Valli Joniche, con incontri, convegni, seminari  formativi,  prima con un percorso iniziato da Malvagna il 12 febbraio scorso, coinvolgendo i comuni del Parco Alcantara, che ricade quasi totalmente in territorio messinese, poi con quelli della Valle D’agro’ e delle Valli limitrofe, Ghiodaro e Dinarini .

 Un lembo di costa tra la citta’ di Messina e la provincia di Catania che ha nel suo retroterra un potenziale di tradizioni, culture e storia, ma soprattutto un ambiente ed un patrimonio naturalistico di prim’ordine, oltre al  potenziale enogastronomico di cui non si parla.

Tanti tratti montani, bacini e fiumare nascono li e ripristinare questo patrimonio significa attingere a risorse europee che potrebbero generare sviluppo e creazione di posti di lavoro notevoli.

Lo studio associato  del dott. Mauro Crisafulli di Enna e Catania e uno studio associato di Trapani e Palermo hanno lavorato insieme a me ed altri professionisti del settore, operatori turistici, escursionisti, geologi, archeologi, imprenditori, esperti di marketing, a studiare questi territori per lavorare alla programmazione europea.

Finalmente grazie all’insistenza ed alla preparazione di alcuni comuni che si sono fatti portavoce, pochissimi pero’, si riesce a lavorare alla prima misura in Unione di Comuni.

Il Psr Regionale mostra come la provincia di Messina al pari di Enna, Caltanissetta,  Agrigento, necessitano piu’ di altre di sviluppo sistemico di cui i Comuni devono essere artefici.

Dopo mesi di estenuante lavoro mi trovo costretta insieme ad un gruppetto di sindaci che ringrazio, a gettare la spugna e lasciare la mia provincia destinata ad una ripresa che non potra’  mai avvenire.

A tutt’oggi a pochi giorni dalla scadenza nessun progetto è stato presentato in unioni di Comuni, in quella parte del territorio Messinese.

I sindaci di Savoca, Casalvecchio, Roccafiorita, Gallodoro e Francavilla di Sicilia sanno che hanno tentato di convincere i comuni limitrofi con cui avrebbero potuto avviare progetti e reperire risorse da destinare alla fruizione turistica che avrebbero generato da qui a 5 anni posti di lavoro e avvio di nuove attivita’ commerciali ed economiche, in borghi in cui spesso non esiste nulla per poter costruire una reale offerta turistica.

Chiedo all’ Assessorato Regionale allo sviluppo agricolo e rurale oltre che all’assessorato alle politiche turistiche di farsi portavoce affinche’ le piccole amministrazioni locali non siano sorde a questi aspetti e lascino lavorare esperti e professionisti che gratuitamente si sono messi a disposizione per rilanciare un lembo di Sicilia e un insieme di paesi destinati a scomparire da qui ai prossimi anni, senza una vera politica di rilancio e senza che riescano questi piccoli centri  ad agganciarsi  alle misure che la Comunita’ Europea ha elaborato per loro”.

Messina 4 Ottobre 2017                                                                    Conigliaro  Roberta

                                                                                                        Presidente

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