In LETOJANNI invece carabinieri della locale Stazione davano esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino italiano classe ’61 per stalking, maltrattamenti in famiglia ed estorsione nei confronti della propria convivente Letojannese. L’aggressore in esecuzione di un medesimo disegno criminoso ed anche in tempi diversi maltrattava la convivente sottoponendola a continue vessazioni fisiche e morali. Segnatamente lo stalker oltre che aggredire fisicamente la vittima, la minacciava di morte mediante lettere che lo stesso inviava alla persona offesa allorquando si trovava ristretto in carcere per altre ragioni. La donna era stata percossa in passato ripetutamente anche con un bastone di legno ingenerando nella vittima con le sue condotte uno stato di frustrazione e di ansia. L’arrestato inoltre dovrà anche rispondere del reato di tentata estorsione perchè con minacce di cagionarle un futuro male ingiusto costringeva la donna a consegnare ingenti somme di denaro, evento questo non verificatosi per cause indipendenti dalla sua volontà e segnatamente per il rifiuto della persona offesa di accondiscendere alla suddetta richiesta. Da ultimo l’uomo dovrà anche rispondere del reato di stalking poiché con le continue minacce e molestie determinava nella convivente un perdurante e grave stato d’ansia e di paura ingenerandole il fondato timore di pericolo per la sua incolumità, costringendola altresì ad alterare le proprie abitudini di vita. In particolar modo con pedinamenti presso i luoghi frequentati dalla persona offesa, e continui appostamenti presso l’abitazione della donna. Le denunzie da parte delle vittime di maltrattamenti in famiglia, stalking, violenze di genere e nei confronti di minori sono di fondamentale importanza per gli organi deputati a perseguire tali tipologie di delitti poiché conducono ad un immediato intervento in loro tutela. L’immediatezza della risposta della Polizia Giudiziaria si ricollega anche ad una specifica preparazione professionale nell’affrontare tali reati, sollecitata e coordinata dalla Procura della Repubblica di Messina, che ha stabilito precise modalità operative per giungere quanto più rapidamente possibile a tutelare tutte le vittime vulnerabili.