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mercoledì, Febbraio 5, 2025
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Tra maggioranza e minoranza, è ancora guerra. Pesanti comunicati tra le parti. Forse è giunto il momento di passare ad altre strategie? 

 

           

 

Roccalunera – Non si placa la querelle tra maggioranza ed opposizione. Questa volta il contendere è “la riduzione di ben 865 mila euro del debito nei confronti dell’Ato Rifiuti”  Pubblichiamo le dichiarazioni del gruppo di minoranza e poi quella dell’esperto del sindaco.

Ecco cos’hanno scritto i cinque consiglieri di opposizione.

 

“Apprendiamo da notizie a mezzo stampa che anche il Collegio arbitrale ha dato ragione al

Comune   di   Roccalumera,   confermando   la   riduzione   di   ben   €   865.000,00   del   debito   nei

confronti dell’ATO Rifiuti.

Ancora una volta si ha conferma che la passata Amministrazione aveva ben tutelato i nostri

concittadini non pagando più del dovuto e resistendo ai decreti ingiuntivi dell’Ato Rifiuti. 

Ci rallegriamo, pertanto, della buona notizia, ma siamo costretti ad evidenziare le mancanze

del piano di rientro che il Comune ha sottoscritto con la Regione e l’ATO: avevamo sostenuto la

necessità   di   inserire   nell’accordo   apposite   clausole   che   avrebbero   dovuto   e   potuto

salvaguardare l’Ente con riguardo all’esito dei contenziosi in itinere.

Ciò non è avvenuto dato che solo la delibera di consiglio comunale indica l’esistenza di detti

contenziosi, al contrario di quanto contenuto nell’accordo successivamente sottoscritto.

Tale scelta unilaterale dell’Amministrazione non ha tutelato la cittadinanza di Roccalumera

che, per vedere riconosciuto quanto stabilito con la sentenza del Tribunale di Messina del

settembre 2015, si è dovuta difendere in ulteriori contenziosi avviati dall’Ato Rifuti e, da ultimo,

anche nell’arbitrato, con notevole esborso di denaro pubblico.

Speriamo che con questa decisione favorevole del Collegio Arbitrale la vicenda, come

riferito dal legale dell’ente, sia definitivamente conclusa e si possano risparmiare queste

somme che già i cittadini, purtroppo, sono stati costretti a versare in misura superiore a quanto

effettivamente dovuto.

L’avv. Saitta – esperto a titolo gratuito per gli affari legali del Sindaco, nonché cugino del

primo cittadino e zio dell’assessore Asmundo – non ha perso occasione per attaccare il gruppo

di minoranza dimenticando, però, che la delibera d’incarico proprio nel caso in esame è stata

emanata con il parere negativo del Segretario Comunale.

A  quanto  pare   la  minoranza  consiliare   non  è  la  sola  a  ritenere   che  la   procedura   di

affidamento degli affari legali non sia rispondente ai canoni previsti dal Decreto Legislativo

50/2016.

È doveroso precisare che l’attuale Amministrazione si è trovata “costretta” a continuare

questo contenzioso “ereditato” che ha fatto risparmiare ben € 865.000,00 ai nostri concittadini:

equivoca, pertanto, è la comunicazione dell’avv. Saitta tendente a fare credere che sia merito

dell’attuale Amministrazione.

In questi 4 anni, il Comune, se avesse voluto fare veramente qualcosa, avrebbe dovuto

contestare l’esosità del servizio e non continuare a pagare supinamente quanto propinato

dall’Ato considerando i cittadini come un bancomat. ?

Ci auguriamo che questo risparmio di € 865.000,00 possa arrecare un beneficio concreto a

tutti i cittadini, che, in questi anni, hanno dovuto pagare più del dovuto a causa di una scelta

poco oculata dell’attuale Amministrazione”.

Lì, 29/07/2017

I consiglieri comunali di minoranza

Ed ecco il comunicato della maggioranza, a firma dell’esperto del sindaco avv. Carmelo Saitta:

“Egregio Direttore invado ancora una volta il suo spazio editoriale, ma a tanto mi costringe

l’odierno   comunicato   della   Minoranza.   I   consiglieri   di   opposizione   asseriscono   che   l’esito

dell’Arbitrato occorso con l’ATO rappresenterebbe la conferma, da essi sempre sostenuta, che la

somma di € 865 mila euro non sarebbe stata dovuta dal Comune di Roccalumera e che la condotta

dell’Amministrazione Argiroffi avrebbe comportato un dispendio di risorse inutili. Niente di più

falso. Sia il primo giudizio esitato con la sentenza n. 1816/15 del Tribunale di Messina che l’odierno

lodo arbitrale sono state delle pronunce che hanno bocciato per motivi di rito e di procedura la

domanda di pagamento di 860 mila euro avanzata dall’ATO. Infatti il Tribunale di Messina ebbe a

dire, grazie alle eccezioni sollevate dall’Avv. Ferruccio Puzzello, di non essere il Giudice preposto

alla pronuncia, essendo essa riservata ad un Collegio Arbitrale, giusta la clausola compromissoria

sottoscritta dal Comune e dell’Ato in seno alla convenzione per la gestione e raccolta rifiuti. Il

Collegio Arbitrale, a seguito delle eccezioni di chi scrive, ha declinato la propria competenza alla

decisione, in quanto ha ritenuto detta clausola nulla, perché riguardante un Arbitrato libero od

irrituale, non percorribile laddove una delle parti sia una Pubblica Amministrazione. E quanto

asserisco se non è compreso dai consiglieri di minoranza, quanto meno dovrebbe essere compreso

dall’Avv. Melita che siede sui banchi dell’opposizione, poichè diversamente egli, prima ancora che

alla politica, fa un torto ai doveri della deontologia professionale. Quanto al merito del debito è

incomprensibile il diktat della minoranza. L’Amministrazione Argiroffi appena insediatasi ha fatto

una ricognizione delle sofferenze debitorie gravanti sul Comune e fra queste ha individuato il debito

di 2 milioni e 500 mila euro a favore dell’ATO, adoperandosi per la sua estinzione a mezzo di una

rateizzazione   decennale,   fatti   salvi   i   contenziosi   pendenti.   Quindi,   ottenuto   una   pronuncia

favorevole in uno di essi, ha ridotto detto debito portandolo ad 1 milione e 600 mila euro. Una

condotta ineccepibile e virtuosa, verso la quale l’opposizione avrebbe dovuto esternare un plauso

convinto. Invece, la stessa, in cerca di spazi sui social, sceglie argomenti inconcludenti e privi di

sostanza, in preda alla più totale isteria. Quanto alle censure rivolte al mio indirizzo sugli incarichi

legali dico che la Giurisprudenza Amministrativa, la Giurisprudenza Contabile e l’Associazione

Nazionale degli Avvocati Amministrativisti hanno asserito che gli incarichi legali rientrano nella

categoria delle prestazioni d’opera intellettuale, e non dei servizi. Sicchè per essi non si applica il

decreto legislativo n. 50/2016. In conseguenza, i consiglieri comunali di opposizione oltre ad essere

insipienti sul piano politico asseriscono delle corbellerie monumentali sul piano giuridico. Quanto

al parere del Segretario, contrario alla procedura arbitrale, l’esito dell’Arbitrato sconfessa il suo

impianto motivazionale, che, ove seguito dall’Amministrazione attiva, avrebbe portato l’Ente ad

una sonora sconfitta, con danni erariali ragguardevoli, esposto all’obbligo di dover pagare gli

anzidetti 865 mila euro”.

Cordiali saluti.

 Carmelo Saitta 


Una sola considerazione. Questi frenetici comunicati, dall’una e dall’altra parte, hanno un pò stancato; non sarebbe opportuno adottare altre strategie ? 

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