C’è voluto mezzo secolo di tempo, la chiusura avvenne nel lontano nel 1972 ma a 45 anni di distanza il Villaggio Le Rocce è stato riaperto al pubblico nelle scorse ore. Taormina fa così un salto nella storia e si riappropria di un pezzo importante del proprio territorio. Negli anni Sessanta era una delle mete preferite da star hollywoodiane come Liz Taylor e Cary Grant, poi il lungo oblio dettato dal disinteresse e dall’immobilismo amministrativo. Cinque decenni di abbandono e di degrado sempre più crescente avevano fatto sprofondare nell’oblio l’oasi ora recuperata grazie all’impegno del mecenate siciliano Antonio Presti e della sua Fondazione “Fiumara d’Arte”. Il taglio del nastro è avvenuto a sette mesi di distanza dalla firma del contratto di comodato d’uso siglato con la Città Metropolitana di Messina, proprietaria del sito, viene così realizzato il progetto di riqualificazione del poggio sospeso su una delle baie più belle della Trinacria. Da venerdì a domenica, dalle 10 alle 20, saranno effettuate delle visite guidate alle Rocce.
“Voglio presentare alla collettività la favola di un luogo rimasto intatto nella sua purezza dopo un lungo incantesimo”, ha detto Antonio Presti, “questo mondo fatato ha resistito a speculazioni e interessi opachi, ora è il momento che le nuove generazioni siano protagoniste del lieto fine”. L’apertura intende essere “solo il primo passo di una lunga serie di iniziative che condurranno alla realizzazione di un complesso artistico-monumentale, sul modello del “museo a cielo aperto” già sperimentato con successo dallo stesso Presti nei decenni scorsi nella Valle dell’Halaesa e a Castel di Tusa con l’Atelier sul Mare”. “Abbiamo recuperato uno spazio unico, profanato dal disinteresse della politica e dall’avidità di chi avrebbe voluto sfregiarlo”, ha tenuto a sottolineare il mecenate, “costruiremo attorno al paesaggio un nuovo codice di fruizione: aboliremo la logica del cemento nel pieno rispetto di questo luogo. Su questo poggio incantato la Fondazione darà spazio all’Arte in tutte le sue forme”.
Prima testimonianza di questa rigenerazione, il programma inaugurale. Ad accogliere i visitatori, fino al 27 settembre, una serie di mostre fotografiche dal titolo Incantesimo. Saranno sviluppati percorsi dedicati alla memoria delle Rocce (con progetti originali, studi e immagini d’epoca provenienti dal Fondo Spatrisano; allestimento a cura dell’arch. Francesca Carditello), alla testimonianza della storia della Fondazione Fiumara d’Arte e dell’Atelier sul Mare e infine alla “dolce vita” degli anni ’60 con le suggestioni di Taormina Cinema, a cura di Ninni Panzera.