Lo sherpa italiano Raffaele Trombetta valuta in modo positivo l’esito del recente G7 di Taormina. Si tratta di colui che è stato incaricato dal Governo italiano di occuparsi in questi mesi dell’attività di preparazione dei documenti discussi dai sette grandi nelle riunioni del G7 ed in particolare poi dei negoziati per il documento finale.
“Il G7 di Taormina – spiega l’ambasciatore Trombetta – ha recuperato il valore e il ruolo del G7, e i leader si sono riuniti e hanno discusso in modo molto diretto e aperto i vari problemi sul tavolo. C’era la novità della nuova amministrazione americana, il presidente francese eletto da pochi giorni, la Brexit e le elezioni nel Regno Unito. Ma qui a Taormina i leader veramente hanno avuto una discussione. E’ un iter che è iniziato molti mesi prima rispetto al vertice. La prima riunione si è tenuta a fine gennaio e poi ne abbiamo avuto tante altre, con incontri e telefonate continue con tutti i miei colleghi ma anche con le organizzazioni, le associazioni e i gruppi interessati alle priorità che abbiamo portato al vertice. C’erano tanti fatti nuovi e anche su posizioni un tempo ritenute assodate in passato da parte di alcuni Paesi c’è stato un cambiamento”. “La soddisfazione principale è stata quella di arrivare al vertice di Taormina – ha aggiunto Trombetta – avendolo preparato in modo che i leader potessero davvero concentrarsi sulle questioni principali e ricevere da loro le ultime indicazioni. noi ci siamo riuniti la notte tra il 26 e il 27 per mettere poi a punto il testo sulla base di quanto era stato indicato dai Capi di Stato e di Governo. Questo G7 ha portato ad una importante dichiarazione contro il terrorismo e ha stabilito dei principi e degli impegni.
